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Perché il Movimento Cinque Stelle non vuole prendere il Mes

Mentre si cerca una via d’uscita alla crisi di governo, è tornata sul tavolo la questione del Mes: Italia Viva insiste affinché l’Italia acceda alle linee di credito messe a disposizione per la sanità, 36 miliardi di euro a interessi bassissimi. Ma il Movimento Cinque Stelle continua ad essere irremovibile e sottolinea che tutti i vantaggi del Mes sanitario verrebbero annullati dall’effetto-stigma che questo si porta dietro. Ecco di cosa si tratta.
A cura di Annalisa Girardi
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Perché si è tornati a parlare del Meccanismo europeo di stabilità ora, mentre si cerca una via d'uscita alla crisi di governo? Semplice: perché il fondo Salva Stati è proprio uno dei motivo per cui questa è scoppiata ed è uno dei temi più divide l'ex maggioranza, scissa tra i sostenitori di Italia Viva e i contrati del Movimento Cinque Stelle. I renziani insistono perché l'Italia prenda i soldi del Mes, 36 miliardi di euro che durante l'emergenza coronavirus sono stati messi a disposizione per la sanità. Ma i grillini su questo punto sono irremovibili: il Paese non accederà alle linee di credito del Mes. Se Italia Viva argomenta a favore del Mes sottolineando le condizioni vantaggiose di moltissimi soldi a basso costo da iniettare nel sistema sanitario, non è sempre chiaro il motivo per cui i Cinque Stelle (che su questo sono in linea con la Lega e Fratelli d'Italia) siano così ostili all'idea di accedere alle risorse del Mes. Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro.

Che cos'è il Mes e perché quello sanitario è diverso

Per prima cosa dobbiamo chiederci che cosa sia il Mes. Il Meccanismo europeo di stabilità è un'organizzazione intergovernativa a cui partecipano i Paesi dell'Eurozona ed è nata con l'obiettivo di aiutare gli Stati che si trovano in pesanti difficoltà economiche. Tutti coloro che adottano la moneta unica versano delle quote di denaro al Mes in modo che, se uno di loro dovesse entrare in una seria crisi economica, questo fondo venga utilizzato per aiutarlo. Non si tratta solo di pura solidarietà europea: in questo modo si evita anche che i terremoti economici di un Paese si riflettano sugli altri Stati membri che condividono la stessa moneta. I governi che decidono però di chiedere l'aiuto del Mes e ricevono le sue risorse devono attuare un piano di riforme su cui sorveglierà la famosa troika, composta dalla Commissione europea, della Bce e dell'Fmi. Si tratta solitamente di misure molto impopolari, che richiedono notevoli sforzi al Paese in questione, affinché i conti pubblici tornino in ordine.

Questo per quanto riguarda il Mes tradizionale. Ma in questo caso, quello di cui discutono così animatamente Italia Viva e Cinque Stelle, è un altro tipo di fondo messo in campo esclusivamente per il contrasto della pandemia di coronavirus. Si tratta del Mes sanitario, che in linguaggio tecnico viene definito Pandemic Crisis Support. Per accedervi non si devono implementare dure misure di taglio della spesa pubblica, ma basta rispettare un'unica condizione, cioè quella di spendere i soldi che si ricevono per la sanità.

Perché il Movimento Cinque Stelle non vuole prendere il Mes

L'Italia, se decidesse di prendere i soldi del Mes sanitario, avrebbe diritto a 36 miliardi di euro a tassi di interesse bassissimi. Ma tra le fila del Movimento Cinque Stelle continua a prevalere l'idea per cui il fondo Salva Stati sia uno strumento rischioso che finisca solo per danneggiare il Paese che ne fa richiesta. La preoccupazione più grande sul Mes su cui i grillini avvertivano da ben prima dell'arrivo della pandemia, quando si parlava solo della riforma del Meccanismo, è che questi soldi siano sempre accompagnati da misure durissime e drastici provvedimenti per risanare i conti. Come abbiamo detto, però, in questo caso si tratta di uno strumento differente, che richiede una sola condizionalità. E inoltre, altre misure di contrasto alla pandemia, in primis il Recovery Plan, impongono paletti ben più severi, ma su questi non si è acceso il dibattito che invece ha coinvolto il Mes.

Ciò di cui hanno paura i Cinque Stelle, così come altri oppositori al fondo, è allora qualcos'altro. A preoccupare è infatti il cosiddetto effetto-stigma. E questo, fanno notare i grillini, non influenza solo alcuni attori della politica italiana: nessun altro Paese europeo, al momento, ha fatto accesso alle linee di credito del Mes per le spese sanitarie. La polemica sul fondo non sarebbe quindi solamente uno scontro interno tra partiti su posizioni ideologiche differenti, ma l'espressione di un timore condiviso ampiamente a livello europeo.

Cos'è l'effetto-stigma che pesa sul Mes

L'Italia è uno dei Paesi più deboli dell'Eurozona. Se richiedesse i soldi del Mes, e lo facesse tra l'altro in solitaria, gli investitori potrebbero percepirlo come un segno di forte instabilità e precarietà economica. I Paesi che finora hanno chiesto l'aiuto del Mes (Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Cipro) lo hanno fatto quando erano sull'orlo del tracollo finanziario: un panorama che di certo non viene considerato appetibile dagli attori della finanza. Inoltre, solo per aver deciso di accedere al Mes, i conti pubblici del nostro Paese potrebbero apparire all'estero meno solidi di quanto in realtà non siano, finendo per far schizzare ancora più in alto gli interessi sul debito.

In altre parole, non solo il ricorso al Mes potrebbe dissuadere gli investimenti dall'estero, ma spingerebbe anche chi continua a prestare soldi al nostro Paese attraverso l'acquisto dei titoli di Stato ad aumentare i tassi sui bond per avere maggiori garanzie. Anche se si tratta di una versione differente del Mes, quindi, per ora sembra prevalere la linea dello scetticismo. Il rischio di essere penalizzati sui mercati per molti azzera i vantaggi di questo strumento, che pur ci sono. Ma che verrebbero annullati da una serie di "effetti indesiderati", nonostante molti di questi siano causati da fattori di natura più che altro psicologica.

Le altre motivazioni del M5s per dire di no al fondo Salva Stati

Abbiamo quindi visto qual è la motivazione principale per cui il M5s non ha alcuna intenzione di cedere sul Mes. Ma non è l'unica. Un altro argomento che utilizza chi ritiene che l'Italia non debba accedere al fondo Salva Stati è quello del risparmio irrisorio. Per capire di che cosa si tratta dobbiamo fare due conti. Secondo le regole del Mes sanitario, ogni Stato membro ha diritto a ricevere il 2% del suo Pil  nel giro di un anno pagando un interesse pari al costo del finanziamento contratto dallo stesso Meccanismo (che però è praticamente pari a zero) a cui aggiungere un margine dello 0,01%, una commissione dello 0,25% una tantum e un'altra annuale dello 0,005%. Quanto ricevuto, che per l'Italia sarebbero appunto 36 miliardi, andrà poi restituito in dieci anni con priorità rispetto al debito pubblico "ordinario". Facendo qualche calcolo, risulta che il nostro Paese dovrebbe pagare circa 36 milioni di interessi all'anno, arrivando quindi a 360 milioni sul piano decennale.

Cifre sicuramente molto convenienti per l'Italia, che normalmente paga un interesse diciotto volte più alto quando emette titoli di Stato decennali (tasso all'1,8%, corrispondente a 6,4 miliardi di euro in dieci anni). Tuttavia è anche vero che il risparmio che si potrebbe avere accedendo al Mes finisce un po' a perdersi nella montagna di interessi che le casse dello Stato pagano ogni anno sul debito pubblico italiano, alta oltre 2 mila miliardi di euro. Ogni anno il nostro Paese spende tra i 70 e gli 80 miliardi in interessi: una cifra su cui, purtroppo, 36 milioni incidono ben poco. Contando inoltre l'effetto boomerang di cui abbiamo parlato prima sul costo dei normali interessi sul debito, potrebbe semplicemente non valerne la pena. Infine, come si legge sul Blog delle Stelle, il Mes non servirebbe perché "i soldi per la sanità ci sono e ci saranno sempre più in futuro, perché l’epoca dei tagli ai servizi pubblici essenziali è finita". E su quest'ultimo punto il giudizio lo lasciamo ai posteri.

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