Perché il governo non ci dirà quante armi sta mandando all’Ucraina e quando
L'Italia invierà armi all'Ucraina, che da sei giorni è sotto i bombardamenti russi. Il governo italiano ha deciso di cedere a Kiev mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari, che saranno impiegati dal Paese per rispondere all'offensiva di Mosca. L'Aula della Camera ha appena approvato la risoluzione unitaria presentata dai capigruppo della maggioranza, e firmata anche da Fdi, a seguito delle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi sull'attacco della Russia all'Ucraina. La risoluzione è stata votata per parti separate ottenendo in diversi scrutini anche l'unanimità (fino a 521 sì). Respinte invece le altre risoluzioni presentate dalle minoranze
Tra oggi e domani mattina sarà firmato il decreto attuativo del ministro della Difesa sull'invio del materiale bellico. "Con uno o più decreti del Ministro della difesa, di concerto con i Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell'economia e delle finanze, sono definiti l'elenco dei mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari oggetto della cessione", si legge nel testo approvato ieri dal Cdm. Ma il contenuto dei decreti interministeriali (Difesa, Esteri ed Economia i dicasteri interessati) che daranno attuazione all'articolo 1 del decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri, che conterrà la lista delle armi, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere secretato. Si tratta della procedura standard per provvedimenti che riguardano materie di questo tipo. Secondo indiscrezioni, a quanto scrive Agi, dovrebbe trattarsi di sistemi anticarro e antiaereo, mitragliatrici leggere e pesanti e mortai, per un valore stimato tra i 100 e 150 milioni. Tra i 18 Paesi che hanno detto sì all'invio delle forniture soltanto la Germania ha comunicato quale sarà la cessione di armamenti.
Nel decreto del ministero della Difesa verranno riportate informazioni dettagliate sull'invio dei militari italiani chiamati a proteggere il confine est dell'Europa. Il primo decreto dell'esecutivo ha stanziato 174 milioni per il 2022-2023 proprio per finanziare le manovre militari, con circa 3.400 uomini e donne mobilitati.
"Sinora – ha detto oggi il presidente del Consiglio Draghi – i piani di Mosca per un'invasione rapida e una conquista di ampie fasce del territorio ucraino in pochi giorni sembrano fallire, anche grazie all'opposizione coraggiosa dell'esercito e del popolo ucraino e all'unità dimostrata dall'Unione Europea e dai suoi alleati".
Il governo ha anche decretato stato di emergenza, per la durata di sei mesi, fino al 31 dicembre 2022. La misura non è in alcun modo connessa con lo stato d'emergenza per il Covid, che terminerà il prossimo 31 marzo, e non sarà rinnovato. Con lo stato d'emergenza stabilito ieri l'esecutivo, in base agli sviluppi della crisi internazionale, se avesse la necessità di emanare un nuovo provvedimento avrebbe la possibilità di farlo proprio grazie alla ‘cornice' normativa costruita con le deliberazioni di ieri. Basterebbe un altro decreto attuativo del ministero della Difesa, sempre passando dal Parlamento.