Perché il governo Meloni litiga sui pannelli solari da installare nei campi: lo scontro arriva in Cdm
Aggiornamento: nel Consiglio dei ministri il governo Meloni ha approvato il decreto Agricoltura, che prevede anche "il divieto di installazione di nuovi impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra" e anche quello di estendere gli impianti già esistenti "nelle zone classificate come agricole dai piani urbanistici". Le uniche eccezioni sono gli impianti finanziati con il Pnrr, oltre a "quelli relativi a progetti di agrovoltaico e quelli da realizzare in cave, miniere, aree in concessione a Ferrovie dello Stato e ai concessionari aeroportuali, aree di rispetto della fascia autostradale, aree interne ad impianti industriali".
Lo scontro tra i ministeri sbarca in Consiglio dei ministri. Da quando il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida di Fratelli d'Italia, ha proposto una bozza del nuovo decreto Agricoltura, si è aperto un fronte interno al governo.
A Gilberto Pichetto Fratin, in quota Forza Italia e titolare del dicastero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, non è piaciuto un passaggio del nuovo dl: quello in cui si vorrebbe impedire di installare pannelli fotovoltaici su terreni pensati per l'agricoltura. Gli obiettivi della transizione energetica, senza la possibilità di produrre energia rinnovabile nelle aziende agricole, sarebbero messi a dura prova. Lollobrigida, però, non intende fare marcia indietro: niente pannelli nei campi coltivati. Entrambi ministri hanno smentito che ci siano stati scontri, ma nel Consiglio dei ministri di oggi è arrivato un compromesso.
Agricoltura contro pannelli, imprese a confronto
Il ministero dell'Agricoltura, nella stesura del decreto, ha accolto le richieste di Coldiretti. Il presidente dell'associazione, Ettore Prandini, in una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni dello scorso 16 giugno aveva chiesto di "fermare le speculazioni ed il consumo di suolo con impianti fotovoltaici a terra che sono incompatibili con l’attività agricola".
A difesa dei pannelli è intervenuto il ministro dell'Ambiente, a seguito di una lettera inviata dai vertici di Anie ed Elettricità Futura (tra i principali produttori di energia elettrica in Italia) in cui si chiedeva al governo di correggere il decreto, "affinché la versione finale del dl Agricoltura non vieti di fatto lo sviluppo di impianti fotovoltaici in zone classificate agricole". Nell'ultimo decreto ministeriale firmato da Pichetto Fratin tre mesi fa, gli obiettivi sull'agrivoltaico prevedevano l'installazione di pannelli per una potenza di 1,04 gigawatt entro il 2026.
Oggi la decisione del Consiglio dei ministri, cosa cambia sui pannelli
Le proteste del settore energetico hanno convinto quindi Pichetto Fratin a intervenire. In una nota, il dicastero aveva fatto sapere: "I rispettivi uffici stanno interloquendo per trovare la migliore formulazione a tutela, da un lato degli agricoltori e dei loro terreni agricoli, e dall’altro dei target di decarbonizzazione da raggiungere e gli investimenti delle imprese".
Nel Consiglio dei ministri di oggi è arrivato un accordo: secondo quanto comunicato dal governo, è stato approvato il "divieto di installazione di nuovi impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra e di aumento della estensione di quelli già esistenti, nelle zone classificate come agricole dai piani urbanistici, fatti salvi gli impianti finanziati nel quadro dell’attuazione del PNRR, quelli relativi a progetti di agrovoltaico e quelli da realizzare in cave, miniere, aree in concessione a Ferrovie dello Stato e ai concessionari aeroportuali, aree di rispetto della fascia autostradale, aree interne ad impianti industria".