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Covid 19

Perché il governo ha deciso di riaprire le scuole anche in zona rossa

La scuola riprenderà in presenza anche in zona rossa, dall’infanzia fino alla prima media: “Le evidenze scientifiche dimostrano che fino alla prima media le scuole di per sé non sono fonte di contagio, quello che lo è, è quello che c’è attorno alla scuola e più l’età si alza e più le attività aumentano. Tutti gli altri provvedimenti restano fermi. La scuola è un punto di contagio molto limitato solo in presenza di tutte le altre restrizioni”, ha spiegato Draghi.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Mario Draghi, parlando in conferenza stampa del nuovo dpcm, ha annunciato oggi la riapertura di tutte le scuole fino alla prima media, anche in fascia rossa. La scuola è l'unica attività a beneficiare di un allentamento delle misure, anche se parziale, dopo le vacanze di Pasqua. "La situazione rimane molto preoccupante. Avevamo deciso che se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per la scuola fino alla prima media. Aprire ulteriormente aumenterebbe il numero e le forme di contagio", ha spiegato Draghi durante la conferenza stampa.

L'ipotesi di organizzare uno screening di massa per il rientro in classe di studenti e docenti, come suggerito dal consulente del ministero dell'Istruzione ed ex capo del Cts Agostino Miozzo, sul modello di quando fatto dalla Provincia di Bolzano, non sembra però all'orizzonte: "In alcuni casi sarà possibile effettuare il test" per gli studenti "ma parlare di azione globale mi sembra eccessivo". Anche perché organizzare tamponi di massa per 8 milioni di studenti sarebbe anche un'opzione poco praticabile.

"La situazione rimane molto preoccupante. Avevamo deciso che se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per la scuola fino alla prima media. Aprire ulteriormente aumenterebbe il numero e le forme di contagio", ha spiegato Draghi, rispondendo a chi gli chiedeva il perché di una riapertura delle scuole solo fino alla prima media.

"Le decisioni prese con l'ultimo decreto hanno portato a una diminuzione del tasso di crescita dei contagi", ha sottolineato il premier. "Le evidenze scientifiche dimostrano che fino alla prima media le scuole di per sé non sono fonte di contagio, quello che lo è, è quello che c'è attorno alla scuola e più l'età si alza e più le attività aumentano. Tutti gli altri provvedimenti restano fermi. La scuola è un punto di contagio molto limitato solo in presenza di tutte le altre restrizioni", ha precisato, citando il problema dei trasporti, ancora irrisolto, e tutte le attività parascolastiche, come gli spostamenti da casa a scuola, gli ingressi o le soste all'uscita, che sono le occasioni che causano una maggiore circolazione del virus.

Secondo il ragionamento del governo quindi se si mantengono chiuse tutte le altre attività e si riprende la scuola in presenza per i più piccoli, che normalmente vengono accompagnati dalle famiglie e non prendono i mezzi pubblici in autonomia, non si rischia un'esplosione dei contagi in classe o nuovi focolai.

Il ministro della Salute Speranza, intervenuto anche lui sul tema, ha detto: "Le misure prese hanno prodotto dei segnali di rallentamento del contagio. C'è ancora una situazione delicata che va seguita con la massima attenzione. In ogni caso ci possiamo consentire, seppure in un quadro che resta molto prudenziale, una scelta che vuole dare un segnale rilevante a un settore strategico della nostra società, quindi abbiamo deciso si spendere questo piccolo tesoretto di cui disponiamo sulla scuola che ha una missione sociale molto importante".

Soddisfatta la ministra della Famiglia Bonetti, che aveva auspicato una riapertura delle scuole dopo Pasqua, almeno per i bambini: "Il Presidente Draghi ha annunciato la riapertura delle scuole anche in zona rossa fino alla prima media e ha ribadito l'impegno del governo perché l'assegno unico e universale possa partire dal 1 luglio. È davvero un giorno di speranza per l'Italia, per le nuove generazioni, per le loro famiglie, che hanno visto i figli soffrire, privati della loro dimensione fondamentale di relazioni, di socialità, di cittadinanza", ha scritto su Facebook. "Vogliamo ripartire – ha aggiunto – e lo facciamo dando priorità ai ragazzi. E' il giorno che aspettavamo, ed è arrivato".

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