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Perché il centrosinistra (senza Iv e Azione) oggi scende in piazza contro il governo

Il “campo largo” formato da Pd, M5s, Avs e +Europa ha convocato una manifestazione a piazza Santi Apostoli per oggi alle 17.30 contro l’autonomia differenziata. Le ragioni della protesta sono legate anche al clima di violenza “verbale e fisica” che si è registrato in Parlamento a partire dalla rissa della scorsa settimana.
A cura di Pietro Forti
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Alle 17:30 di oggi i partiti di opposizione, fatta eccezione per Azione e Italia Viva, si riuniranno a piazza Santi Apostoli per una manifestazione contro la riforma sulla cosiddetta "autonomia differenziata" voluta dal governo di Giorgia Meloni. Dopo i disordini sfociati in una rissa nell'Aula della Camera della scorsa settimana, il livello dello scontro politico si è alzato. In quella che è già stata definita come una "prova di campo largo", sul palco ci saranno tutti i leader: Elly Schlein per il Partito Democratico, Giuseppe Conte per il Movimento 5 Stelle, Riccardo Magi per +Europa, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per Alleanza Verdi-Sinistra.

La discussione sull'autonomia differenziata a Montecitorio è cominciata proprio con la rissa della settimana scorsa, e l'iter per il ddl Calderoli è ancora lungo: "i principi generali per l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia" potrebbero essere ancora essere rivisti. Intanto, però, il disegno di legge ha ricevuto un primo ok dal Senato a gennaio.

"Dopo quello che abbiamo visto in questi giorni tra violenze verbali e fisiche, c’è una ragione di più per andare a manifestare. Quando hanno intimato alla nostra capogruppo Chiara Braga di stare zitta, quando hanno aggredito un deputato o quando hanno fatto più volte il simbolo della X Mas in Parlamento  – ha dichiarato la segretaria del Pd, facendo riferimento al gesto del deputato leghista Furgiuele in Aula – E anche quello che emerge dall’inchiesta di Fanpage in cui si vede la giovanile della presidente del Consiglio che fa saluti romani insieme ai suoi parlamentari o addirittura i saluti nazisti". Più sarcastico e "patriottico" Giuseppe Conte: "Se per Meloni e soci la bandiera dell’Italia è una provocazione allora la sventoleremo più forte", ha dichiarato il presidente del Movimento, facendo riferimento al tentativo dell'onorevole 5S Donno di porgere al ministro Roberto Calderoli il tricolore, gesto che aveva scatenato la rissa della settimana scorsa alla Camera.

Dal palco della manifestazione parleranno una ventina tra politici ed esponenti della società civile: saranno presenti infatti Anpi, Arci, Cgil, Legambiente, Libera, Rete dei Numeri Pari, Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari. Come già detto, non ci saranno né Carlo Calenda né Matteo Renzi. Italia Viva ha spiegato che non è stata coinvolta nell'organizzazione: "Se si fosse voluta organizzare una manifestazione unitaria – hanno fatto sapere fonti di Italia Viva – si sarebbe dovuto convocare un incontro con tutti i partiti di opposizione per decidere insieme la piattaforma, cosa che non è stata fatta". Sulla stessa linea anche Azione, con Carlo Calenda che sarà in Senato per intervenire contro il premierato e Matteo Richetti che presenzierà alla Camera contro autonomia: "Faremo opposizione alle riforme – ha spiegato Richetti, che di Azione è ex presidente e capogruppo alla Camera – e la faremo senza sconti nelle aule del Parlamento".

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