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Perché i presidenti delle Regioni non vogliono le isole Covid free

La proposta delle isole Covid free mette tutti contro tutti, a prescindere dal colore politico. La misura che doveva essere messa in campo per iniziare meglio la stagione turistica rischia di creare mete di serie A e di serie B. Lo sanno benissimo il presidenti delle Regioni, che protestano da giorni contro l’ipotesi del ministro del Turismo. Duri i toni, fino alle provocazioni, con il Piemonte che propone di rendere anche le Langhe Covid free. In ogni caso bisognerà prima vaccinare gli anziani e i fragili, come indicato da Figliuolo. Ma non basterà a fermare la polemica.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Un furioso tutti contro tutti. Questo ha scatenato la proposta delle isole Covid free lanciata dal ministro del Turismo, il leghista Garavaglia. La polemica si trascina da giorni, da quando si è parlato di "modello greco" per tornare ad accogliere turisti e rilanciare la stagione estiva. Anche oggi il ministro è tornato sull'argomento e anche oggi si sono generate nuove polemiche, con i presidenti di Regione che si sono schierati, pin modo più o meno compatto, contro l'ipotesi avanzata da Garavaglia: "È la solita tempesta in un bicchiere d'acqua, le isole Covid free sono isole piccole e di conseguenza anche i numeri – ha commentato il ministro a Tv2000 – La sostanza è che questa è un'ottima operazione di marketing". In ogni caso, però, bisognerà prima seguire il piano del generale Figliuolo e mettere in sicurezza anziani e fragili.

Tra i più duri contestatori della proposta di Garavaglia ci sono l'ex presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini e il suo ex vice Toti: "Io non ho nulla contro le isole minori che sono un patrimonio straordinario del Paese, ma io voglio che le regole in questo Paese siano uguali per tutti", ha spiegato il presidente dell'Emilia Romagna su La7. "Nella migliore delle ipotesi sono suggestioni – gli ha fatto eco il governatore della Liguria – nella peggiore, scorciatoie". Duro anche il presidente del Piemonte Alberto Cirio: "Immaginare che le isole della Sardegna o della Sicilia abbiano qualcosa turisticamente in più di altre isole d'Italia o di una città d'arte come Torino o delle Langhe o dei nostri laghi è un'assurdità". E ha rilanciato la richiesta di regole uguali per tutti, altrimenti si creano "località turistiche di serie A e serie B". E dalla sua Regione arriva anche una proposta provocatoria: rendere anche le valli piemontesi Covid free. Ancora più duro il governatore del Veneto, Luca Zaia: "Se vuoi fare l’isola Covid free a casa tua la fai con i tuoi vaccini, non si può pensare di modificare per questo il piano nazionale", ha spiegato in un'intervista a Fanpage.it.

Il punto è chiaro: tutti contro tutti perché tutti hanno paura di partire svantaggiati. Rinunciare alla stagione turistica in partenza sarebbe un dramma per qualsiasi Regione italiana. E se le isole Covid free sono una proposta per avvantaggiarsi rispetto ai Paesi stranieri, come sta facendo la Grecia, allo stesso tempo creerebbero disuguaglianze in Italia. Dal punto di vista sanitario l'ipotesi "può avere un senso perché vi sono delle isole che vivono di turismo – spiega il sottosegretario alla Salute Sileri parlando di riaperturema soprattutto perché in alcune piccole isole il sistema sanitario è molto debole, non ci possono essere posti letto e ospedali come nelle grandi città". Ad appoggiare la proposta erano stati da subito Musumeci e Solinas, con il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, che oggi ha definito la protesta di Bonaccini "fuori dal mondo". I sindaci delle piccole isole della Sicilia hanno protestato contro chi li accusa di opportunismo, spiegando di voler diventare Covid free per raggiungere prima una condizione di sicurezza, visto che non ci sono presidi ospedalieri e per qualsiasi emergenza deve intervenire l'elisoccorso. Anche il sindaco di Capri, Marino Lembo, ha commentato la proposta al Corriere: "Io non voglio fare polemiche e non voglio privilegi, ma voglio solo salvare la stagione turistica, che per noi significa sopravvivenza".

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