Perché i politici in campagna elettorale stanno litigando da due giorni su Peppa Pig
Il cartone animato Peppa Pig è entrato a gamba tesa nella campagna elettorale italiana. Ma perché, da due giorni, gran parte della politica parla del celebre cartoon britannico amatissimo dai più piccoli? Tutto è cominciato la scorsa settimana, quando nel Regno Unito è andato in onda un episodio in cui c'è un personaggio del cartone che ha due madri. La famiglia con due genitori dello stesso sesso ha mandato su tutte le furie Fratelli d'Italia, che ha duramente contestato la scelta dei disegnatori del cartone animato – che negli ultimi anni si è distinto per l'attenzione ai diritti – e ha chiesto ufficialmente alla Rai, che trasmette Peppa Pig in Italia, di non mandare in onda la puntata.
La forte presa di posizione del partito di Giorgia Meloni – sempre più accreditato per la vittoria alle elezioni del 25 settembre – ha scatenato le reazioni del centrosinistra: "Avrei voluto parlare di tutto in campagna elettorale fuorché di Peppa Pig – ha commentato il leader del Pd, Enrico Letta – Purtroppo la destra ci porta a parlare di Peppa Pig, ci porta a parlare di una sua incapacità di cogliere quello che sta succedendo in Italia e nel mondo e questo dimostra un'arretratezza culturale che trovo francamente preoccupante".
Il segretario dem ha anche chiesto conto a Meloni su Twitter del video che rilanciò sullo stupro di Piacenza: "Quindi Peppa Pig va censurata e il video della donna violentata va rilanciato senza limiti?". Dal Partito Democratico piovono critiche da tutti, a partire da Alessandro Zan, padre della legge contro l'omotransfobia affossata un anno fa in Senato.
"Le famiglie arcobaleno esistono e nessun bambino sarà traumatizzato dalla scoperta della loro esistenza", ha replicato Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana. "La censura preventiva ci ricorda chi sono e da dove vengono i patrioti nostrani. La loro volontà di oscurare non solo è ridicola ma rivela le loro reali intenzioni – ha insistito – cancellare le famiglie arcobaleno in carne e ossa. Non glielo permetteremo".
"Siamo davanti a una campagna elettorale che è delirante – ha polemizzato, invece, Carlo Calenda – Ieri si sono occupati di Peppa Pig, questa è la situazione. Mentre le aziende chiudono si parla di Peppa Pig".