Perché i pagamenti dell’Assegno Unico ad aprile 2024 sono in ritardo: cosa sta succedendo
Sui social da giorni centinaia di utenti segnalano ritardi nel pagamento dell'Assegno unico. Normalmente, l'assegno rivolto a tutte le famiglie che hanno figli a carico viene erogato con una certa regolarità: attorno alla metà del mese l'Inps comunica sulla piattaforma dedicata la data per il pagamento, e pochi giorni dopo avviene l'erogazione. Ad aprile 2024, ad esempio, il calendario dei pagamenti riportava che l'assegno sarebbe stato inviato tra il 17 e il 19 per chi era già un percettore. Finora, anche se mancano alcune ore alla scadenza indicata, così non è stato.
È piuttosto frequente che delle segnalazioni su possibili ritardi inizino a circolare sui social quando inizia il periodo di pagamento, per poi risolversi entro in pochi giorni. In questo caso però molte persone hanno riportato che, per la prima volta da quando sono beneficiarie dell'Assegno unico, non hanno ricevuto nemmeno un'indicazione con la data del pagamento.
Questa, quindi, è ormai in ritardo di diversi giorni rispetto al solito: "Mai successo, sono sempre stati puntuali il primo giorno", hanno scritto vari utenti provenienti da diverse zone d'Italia. Allo stesso tempo, però, altre persone hanno detto di aver ricevuto il pagamento anche se l'indicazione della data non era apparsa sulla piattaforma. In questo caso, potrebbe trattarsi di un errore semplicemente nella segnalazione delle date, mentre i pagamenti proseguono regolarmente. Tuttavia, per il momento l'Inps non ha potuto fornire a Fanpage.it una risposta ufficiale.
Gli unici utenti per cui l'Auu viene pagato più tardi della norma sono quelli che hanno presentato la domanda in ritardo e lo ricevono per la prima volta, oppure quelli che hanno modificato i loro dati: in questo caso, per il primo mese successivo alla modifica o alla richiesta, l'accredito della somma a cui si ha diritto avviene alla fine del mese. Tutti gli altri, invece, dovrebbero vedere il pagamento in arrivo oggi.
Aprile, peraltro, è il mese in cui scatta l'eventuale aumento per chi ha aggiornato l'Isee, passando da quello ordinario a quello corrente. Al contrario, chi entro fine febbraio non ha aggiornato il proprio Isee e ne risulta sprovvisto sta ricevendo l'importo più basso (57 euro al mese per figlio minorenne) e ha tempo fino al 30 giugno per correggere la situazione.