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Covid 19

Perché gli anziani che non si vaccinano contro il Covid sono il vero problema dei prossimi mesi

La situazione epidemiologica è in miglioramento, calano i contagi. Ma contemporaneamente aumento i casi di varianti Delta: sono il 17% dei casi in Italia. Secondo gli esperti questa variante dovrebbe diventare dominante nei mesi estivi. Per proteggerci è importante completare il ciclo vaccinale: in questo momento oltre 2 milioni e mezzo di persone sopra i 60 anni non hanno ancora ricevuto la prima dose.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo oltre un anno di pandemia di Covid-19 un dato accomuna tutti i Paesi del Mondo, compresa l'Italia: il 95% delle persone che ha perso la vita per il coronavirus aveva più di 60 anni. Per questo è importante spingere con la campagna vaccinale per arrivare a proteggere la totalità degli anziani: sono quelli più fragili, per i quali l'infezione può anche essere letale, e che rischiano maggiormente di finire in terapia intensiva. Ma nel nostro Paese, come ha ricordato anche il ministro della Salute venerdì, sono più di 2 milioni e mezzo le persone sopra i 60 anni che non hanno ancora ricevuto la prima dose.
È vero che la situazione epidemiologica in generale appare incoraggiante: l'ultimo bollettino ha fatto registrare 838 nuovi casi di coronavirus e 40 decessi (-16 rispetto al 25 giugno), dei quali 20 relativi a un ricalcolo della Campania. Le dosi di vaccino somministrate a oggi sono in tutto 48,7 milioni, mentre i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale sono 17.284.028. Anche gli ospedali si svuotano: i ricoverati per Covid sono complessivamente 1.771 (-128 meno del 25 giugno), di cui 298 in terapia intensiva (-8). A preoccupare però è la variante Delta, che secondo gli esperti ha una maggiore trasmissibilità, "che ne facilita la diffusione soprattutto laddove ci sono fasce di popolazione non immunizzate", ha spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità e segretario del Cts.

Perché è importante che gli over 60 siano vaccinati

Se da una parte i casi totali di Covid sono in assoluto in diminuzione, dall'altra parte salgono i casi di variante Delta, che secondo gli ultimi dati Iss è pari al 17% di tutti i contagi Covid in Italia. Secondo i modelli europei questa variante diventerà dominante durante l'estate, e questo potrebbe causare una risalita dei contagi. L'unico modo per farci trovare preparati è immunizzare le fasce più a rischio della popolazione. Il professor Sergio Abrignani, immunologo e membro del Cts, ospite di Maria Latella al Caffè della domenica su Radio 24, ha spiegato che "Ci si può ammalare anche se si è stati vaccinati ma le conseguenze sono lievi proprio come l'influenza che ogni anno fa milioni di infezioni e circa 3mila morti in Italia. Dobbiamo addomesticare il virus con cui conviveremo nei prossimi decenni".

Ma ci sono ancora molte persone over 60 non ancora vaccinate, che restano così un bersaglio perfetto per il virus. "Tra 70 e 80 anni la letalità è del 10% quindi il rischio non si è estinto. Sono molto preoccupato per loro. Ci vuole una campagna di sensibilizzazione rivolta a questa fascia di età. Oppure andiamoli a cercare casa per casa per avviare un dialogo costruttivo", ha detto in un'intervista al ‘Corriere della Sera' Luca Richeldi, pneumologo del policlinico Gemelli.

"Non parlano solo i numeri a favore dei vaccini, ma quello che succede negli ospedali. Da molte settimane in un policlinico grande come il nostro non sono stati ricoverati per Covid pazienti completamente immunizzati. Dovrebbe bastare questa evidenza per persuadere gli esitanti, a maggior ragione considerando le varianti del virus", sottolinea Richeldi.

Per il professore "bisogna prepararsi a un possibile aumento dei contagi dopo un'estate giustamente vissuta in libertà. Spero che tutti trascorrano questi mesi con senso di responsabilità e consapevolezza. Il virus c'è ancora nel mondo e più resta in giro più cresce la possibilità che emergano mutazioni capaci di ‘bucare' i vaccini. Non si può certo rischiare".

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