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Perché Edi Rama ha attaccato Report e cosa dice l’inchiesta sull’accordo Italia-Albania per i migranti

Il premier albanese si è scagliato contro l’inchiesta di Report sull’accordo Italia-Albania per la gestione dei migranti. Al centro i costi dei centri in cui saranno trasferiti i migranti e l’uomo chiave dell’intesa, Engjell Agaci, in passato legale di alcuni narcotrafficanti albanesi in Italia. Dopo aver chiamato i vertici Rai, Rama ora si dice pronto a intervenire in diretta contro “una calunnia scandalosa”. La replica di Ranucci: “È tutto sulle carte”.
A cura di Giulia Casula
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"Sono pronto a partecipare alla prossima puntata di Report con la sola condizione che il mio intervento sia fatto in diretta, poiché non nascondo il timore che dopo averlo registrato finisca poi nel tritacarne della vostra censura", così in un lungo post su X il premier albanese Edi Rama si è scagliato nuovamente contro il programma condotto da Sigfrido Ranucci che, la scorsa domenica, aveva dedicato la puntata ai punti oscuri e alle criticità del patto siglato tra Italia e Albania per la gestione dei migranti.

In particolare, l'inchiesta di Report ha puntato i riflettori sui costi per la costruzione dei due centri in cui verranno trasferiti i migranti per tutto il tempo delle procedure di frontiera, i quali ammonterebbero a circa un miliardo di euro. Una cifra ben più elevata dei 650 milioni inizialmente previsti. La puntata si è poi soffermata su uno degli uomini chiave dell'accordo, il segretario generale del Consiglio dei ministri Engjell Agaci, che nel corso della sua carriera da avvocato, prima di ricoprire l'incarico istituzionale, avrebbe seguito la difesa di alcuni narcotrafficanti albanesi in Italia.

Scontro tra Report e Edi Rama: la telefonata ai vertici Rai e la replica di Ranucci

La messa in onda della puntata su Rai3 ha scatenato la reazione del premier albanese contro quella che ha definito "la calunnia più scandalosa sull’Albania. Una puntata schifosa". Per questo motivo Edi Rama ha poi chiamato il direttore dell'Approfondimento Rai Paolo Corsini per esprimere la sua indignazione su quanto trasmesso da Report. Un colloquio descritto come "breve e cordiale" dai vertici di Viale Mazzini che hanno voluto smentire le voci di una "telefonata furiosa e turbolenta" tra Rama e Corsini. Sul confronto con il direttore Rai il presidente albanese si è poi giustificato così: "Gli ho solo fatto presente una verità documentata e falsata da programmi della sua rete".

Secondo Edi Rama, "Report con epica spudoratezza non ha pubblicato nessuna delle risposte inviategli per iscritto. Un’emittente pagata con le tasse degli italiani si è resa protagonista di un vergognoso episodio di diffamazione nei confronti dell’Albania, così come accadeva negli anni in cui gli albanesi apparivano sui media italiani solo come assassini, trafficanti, prostitute e ladri, e l’Albania veniva presentata come la culla della criminalità in Europa". La replica di Sigfrido Ranucci non si è fatta attendere:"Tutto quello che abbiamo detto è sulle carte ed è da fonte documentale".

Sul servizio dedicato al segretario generale del Consiglio dei ministri Engjell Agaci, in passato titolare di un ufficio legale a Roma e difensore di alcuni narcotrafficanti albanesi in Italia, il premier albanese aveva parlato di "un accanimento irrazionale. Dopo aver censurato il contraddittorio chiesto dal programma al segretario generale e da lui accolto, poiché ha risposto via mail, hanno continuato ad accusarlo di essersi rifiutato di rispondere". Ma Ranucci ha precisato: "Nella mail di risposta di Agaci, a cui avevamo chiesto conto di alcuni fatti, lui ha confermato di essere stato il legale di alcuni narcotrafficanti e di aver contribuito, da quando è diventato consulente giuridico di Rama, alla realizzazione del protocollo".

Ora il premier albanese si dichiara "pronto" a intervenire in diretta nella prossima puntata di Report che, ha già annunciato, tornerà a occuparsi dell'intesa tra Roma e Tirana sui migranti. Dopo la telefonata a Corsini, "sono io ad aspettarmi una telefonata sua", ha detto Rama rivolgendosi direttamente al giornalista di Rai3. "Mi troverà disponibilissimo a concordare il nostro confronto pubblico, in diretta e senza ostaggi".

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