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Covid 19

Perché è giusto vaccinare i ragazzi sopra i 12 anni

Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità, spiega perché è giusto vaccinare anche i bambini: “Completare l’immunizzazione dai 12 anni, prima dell’inizio delle lezioni, può dare un contributo rilevante per fare partire le scuole in sicurezza”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ieri dall'Agenzia italiana del farmaco e dall'Ema è arrivato il semaforo verde per le vaccinazioni dei ragazzi della fascia 12-15 anni con il siero anti-Covid di Pfizer/BioNTech. Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid, presidente del Consiglio superiore di sanità e direttore del Dipartimento di Oncoematologia dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, spiega perché è importante completare alm più presto le immunizzazioni per gli adolescenti: "La priorità oggi è fare ripartire le scuole in sicurezza a settembre anche grazie alla vaccinazione".

"Completare l'immunizzazione dai 12 anni, prima dell'inizio delle lezioni, può dare un contributo rilevante per fare partire le scuole in sicurezza", ha detto oggi in un'intervista a ‘Il Messaggero'.

"Il vaccino di Pfizer-BioNTech nella sperimentazione su questa fascia di età non solo ha dimostrato un eccellente profilo di sicurezza, ma anche documentato una protezione significativa rispetto allo sviluppo di infezione da Sars-CoV-2", ha aggiunto l'esperto.

Nei giorni scorsi un gruppo di esperti, tra cui l'epidemiologa Sara Gandini, avevano sollevato più di una perplessità sull'opportunità di destinare i vaccini ai giovanissimi. Da una parte, secondo il team di stanziati, sarebbe più giusto inviare i vaccini ai Paesi meno ricchi. L'Oms ha spiegato che fino ad ora oltre 53 milioni di dosi di vaccini Covid-19 sono stati spediti in 121 Paesi e territori, inclusi nel programma Covax. Al momento solo lo 0,3% delle forniture globali di vaccini è andato ai Paesi a basso reddito, che ospitano il 9% della popolazione mondiale. Secondo l'Oms c'è il rischio che in alcune parti del mondo le persone più fragili non siano immunizzate fino al 2024. Mentre nei bambini il rischio di ammalarsi sarebbe molto basso.

Secondo Gandini, che ha firmato un appello, da diversi studi pubblicati in Italia e all’estero, e dagli screening effettuati nelle scuole, risulta che queste sono uno dei luoghi più sicuri. "Si stima che sotto i 20 anni la suscettibilità all'infezione sia circa la metà rispetto a chi ha più di 20 anni. La mortalità tra 0 e 20 anni per Covid-19 corrisponde a 0,17 per 100.000 abitanti, pari a un duecentesimo della mortalità totale stimata per tutte le cause in un anno normale. Il numero di vaccini da usare (NNT) per i bambini è di circa 14.000 per evitare un caso severo di malattia Covid-19 e per evitare un decesso si parla di circa 500.000″.

I vaccini per i bambini sono sicuri?

Ma c'è anche un altro problema, e cioè la durata della vigilanza post marketing, che secondo questo gruppo di studiosi non sarebbe stata sufficiente: "Le informazioni su eventi rari ma pericolosi si potrebbero presentare nel corso degli anni. L'approvazione per uso emergenziale di FDA è basata su circa 1000 bambini fra i 12-15 anni e quindi le informazioni di sicurezza che se ne possono dedurre non possono escludere eventi avversi rari, con un'incidenza inferiore a 1/500″.

Ma sul fatto che il rapporto rischi-benefici possa essere a sfavore dei vaccini tra i bambini Locatelli è in totale disaccordo: "Dissento in maniera chiarissima. Di solito faccio affermazioni morbide e concilianti, ma in questo caso prendo una posizione molto netta – ha detto il numero uno del Css – Il profilo di sicurezza di questo vaccino è tale da porre fuori discussione l'opportunità di procedere nella fascia di età 12-18 anni. Per diverse ragioni: una, come detto, è la una serena ripresa dell'anno scolastico; un'altra è perché contribuiamo a ridurre ulteriormente la circolazione virale e anche il rischio di potenziale sviluppo o diffusione di varianti. Infine, per quanto rarissimi, i fenomeni di andamento della malattia molto grave o fatale, anche in età pediatrica, ci sono stati. C'è in corso anche la sperimentazione per i bambini più piccoli", ha aggiunto Locatelli. "E per le stesse ragioni, quando sarà possibile, sarà giusto vaccinare anche loro".

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