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Perché è fondamentale recuperare gli anziani e i fragili che ancora non sono stati vaccinati

L’obiettivo del generale Figliuolo è chiaro: recuperare chi è rimasto indietro nella campagna di vaccinazione tra fragili e anziani. Solo gli over 70 che non hanno ancora ricevuto la prima dose sono più di un milione e mezzo. Troppi, secondo il commissario, che da un lato ammonisce le Regioni che proseguono con gli open day per le fasce d’età più giovani, dall’altra pensa a come trovare chi non si è ancora vaccinato. Oggi Figliuolo ha incontrato, insieme a Speranza, il segretario della Fimmg. All’ordine del giorno un software che permetterà ai medici di base di rintracciare chi è rimasto indietro incrociando i dati delle Regioni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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C'è un problema nella campagna di vaccinazione: mentre si continua a scendere nelle diverse Regioni per classe d'età, mancano all'appello ancora tanti anziani e fragili. Potrebbero aver rifiutato volontariamente il vaccino anticovid, oppure non essere stati raggiunti per altri motivi. L'obiettivo del generale Figliuolo, che richiama tutti all'ordine, è uno: trovare quelle persone e permettergli di ricevere la dose che gli spetta. In questo senso, i solleciti della struttura commissariale ai presidenti di Regione sono frequenti. Figliuolo lo ripete ad ogni occasione: open day, fasce d'età più giovani, ormai i governatori vanno a ritmi leggermente diversi con un'unica direzione, ma la priorità è ancora vaccinare i più fragili e i più anziani. All'appello, ad esempio, mancano ancora più di un milione e mezzo di over 70, secondo i dati pubblicati dal governo lo scorso 21 maggio.

Il 93,3% degli ultranovantenni ha ricevuto la prima dose, il 90,7% della fascia 80-89, l'80,6% della fascia 70-79 e il 66% della fascia 60-69. Insomma, ancora troppo poco per passare agli open day ai diciottenni secondo Figliuolo. Per trovare chi ancora non si è vaccinato si ricorrerà a ogni mezzo. In questo senso è importante l'incontro che si è tenuto oggi tra il ministro Speranza, il commissario straordinario e il segretario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Silvestro Scotti. All'ordine del giorno c'era, appunto, la campagna vaccinale, che dovrà passare presto da una fase emergenziale – che finora è stata basata prevalentemente sui grandi hub – ad una più ordinaria in cui il ruolo dei medici di famiglia sarà fondamentale.

Scotti ha spiegato che l'incontro è stato estremamente proficuo e che c'è stata una condivisione della "programmazione che deve partire sin da subito per fare in modo che nessuno resti indietro". In questo senso sarà importante il software di intelligenza artificiale – realizzato da Fimmg e CittadinanzAttiva – presentato al generale e al ministro. La riunione è stata incentrata proprio sull'utilizzo di questo software per permettere ai medici di base, attraverso il dialogo con le piattaforme vaccinali regionali, di recuperare tutti (o la maggior parte) quei soggetti a rischio, tra anziani e fragili, rimasti fuori dalla vaccinazione di massa portata avanti finora. Nello specifico l'obiettivo è far dialogare l'algoritmo realizzato da Net Medica Italia con le piattaforme di Poste Italiane. I contatti sono avviati anche con il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. L'obiettivo è sempre lo stesso: vaccinare tutti, nessuno escluso.

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