Perché da luglio potrebbe essere eliminato l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto
L’addio all’obbligo di indossare le mascherine all’aperto potrebbe arrivare prima del previsto. Il costante calo dei contagie una situazione epidemiologica sempre più confortante, anche grazie alla somministrazione dei vaccini, sembrano avvicinare il momento in cui non sarà più necessario indossare sempre la mascherina, almeno negli spazi aperti. La conferma arriva da Anna Teresa Palamara, nuova responsabile del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, in un’intervista a La Stampa. E su questa ipotesi sembra possibilista anche il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Franco Locatelli.
Ipotesi stop mascherina all’aperto da luglio
Palamara si sofferma sull’ipotesi di poter eliminare l’obbligo di mascherina all’aperto già da luglio: “Se ne sta discutendo e potrebbero esserci le condizioni”, è l’apertura da parte della neo responsabile dell’Iss. Che, comunque, avverte: “Anche quando la toglieremo, sarà importante continuare ad avere comportamenti adeguati, rispettando il distanziamento, intercettando i sintomi respiratori appena dovessero emergere, pronti a individuare eventuali casi positivi e tracciare i contatti”. Bisogna, inoltre, stare attenti alle varianti, ma senza eccessive preoccupazioni: “L'emergere di nuove varianti fa parte del ciclo di vita normale di un virus, ma no allarmismi ogni volta che si scopre una mutazione. Attualmente i vaccini risultano efficaci”. La mascherina, intanto, non è obbligatoria già in alcuni momenti, in cui è quindi necessario fare particolare attenzione: “Se si è a tavola con persone non conviventi senza mascherina, è importante mantenere il distanziamento e lavarsi le mani prima e dopo i pasti”, raccomanda Palamara.
Anche Locatelli apre a revisione obbligo mascherina
All’apertura di Palamara fa eco quella di Franco Locatelli, coordinatore del Cts, che si sofferma sull’argomento in un’intervista a la Repubblica. Anche se il presidente del Consiglio superiore di sanità frena sulle tempistiche: “Capisco la voglia delle persone di emanciparsi da un oggetto anche molto simbolico. Andrà fatto un percorso graduale, partendo dai contesti all'aperto, dove ci sono minori rischi di contagio, per poi passare al chiuso”. Prima di prendere una decisione sul tema, secondo Locatelli, bisogna però attendere ancora un po’: “Aspettiamo ancora un mese, un mese e mezzo. Entro metà luglio affronteremo anche questo aspetto. Mi piacerebbe che l'attenzione rimanesse maggiormente orientata al completamento della vaccinazione”.