Perché Conte e Schlein stanno litigando su Bari e cosa succede adesso
Sono giorni di tensione nel Pd e nel Movimento 5 stelle. "Nessuno può accusare il M5s di slealtà", ha dichiarato Giuseppe Conte ieri, mentre poche ore dopo Elly Schlein affermava: "Forse chi ha iniziato a fare politica direttamente da Palazzo Chigi non ha dimestichezza con il lavoro e lo sforzo collettivo della comunità, ma si deve avere rispetto". Un nuovo caso giudiziario in provincia di Bari ha portato alle dimissioni dell'assessora regionale indagata Anita Maurodinoia, entrata nel Pd dopo la sua elezione nel 2021 e uscitane in seguito allo scandalo. Questo ha spinto i pentastellati a tirarsi indietro dall'alleanza con i dem in vista delle prossime comunali, che si terranno a inizio giugno.
Finora, i pentastellati avevano sostenuto Michele Laforgia, avvocato di 53 anni con un passato nel mondo dell'associazionismo, figlio dell'ex senatore e sindaco di Bari Pietro Laforgia. Insieme al M5s c'erano anche Sinistra italiana, Italia viva e +Europa tra gli altri. Dall'altra parte, il Pd (con Verdi e Azione) appoggiava invece Vito Leccese, anche lui 53enne, già parlamentare con i Verdi, da diversi anni lontano dagli incarichi elettorali ma attualmente capo di gabinetto nella giunta Decaro a Bari.
I due avrebbero dovuto sfidarsi nelle primarie che erano state organizzate per domani, domenica 7 aprile, ma il Movimento 5 stelle ha chiesto di "sospenderle". Una richiesta che, a circa due mesi dalle elezioni, sembra portare a una campagna elettorale separata, ciascuno con il suo candidato.
Dopo le dimissioni di Maurodinoia, che hanno fatto seguito alla recente polemica politica sul Comune di Bari, Conte e il candidato Laforgia hanno detto che non c'erano più le condizioni per svolgere le primarie. La replica del Pd è stata dura, e ieri lo stesso Conte ha invitato i dem ad avere una "reazione meno scomposta" e a non accusare il M5s di "slealtà". La proposta arrivata dal leader pentastellato, sostanzialmente, è di mettere da parte le primarie e sostenere insieme Laforgia, escludendo quindi Leccese.
Una proposta che Andrea Orlando ha definito "una provocazione". Orlando ha inviato il M5s a "ragionare a mente fredda" mettendo sul tavolo una soluzione alternativa: trovare un altro nome, alternativo sia a Laforgia che a Leccese, per sostenere un candidato unitario anche senza bisogno delle primarie. D'altra parte, finora anche il centrodestra non ha individuato il nome del suo candidato, quindi la campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo.
La segretaria del Pd, Elly Schlein, è stata più dura dal palco di Bari, dove si trovava per un comizio proprio a sostegno di Leccese: "Sono qui perché a differenza di altri mantengo la parola data. Mi dispiace per la decisione presa ieri da Giuseppe Conte, così si aiutano le destre".
Schlein non ha chiuso del tutto a una possibile alleanza, ma ha chiarito che il sostegno dem andrà a Leccese: "Siamo pronti a sostenerti in questa sfida per la guida di questa città, e pronti a sostenerti anche se vorrai tentare ancora la strada dell'unità dialogando con Michele Laforgia per aggiustare la spaccatura che loro hanno creato ieri". Ma quella dell'unità, almeno al momento, sembra una strada quasi impossibile da raggiungere.