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Perché con il nuovo Piano carburanti del governo ci saranno dei QR Code ai distributori

Nel nuovo ddl Carburanti che è allo studio del governo ci saranno più incentivi per i distributori green, ma anche l’addio a uno degli strumenti che l’esecutivo aveva lanciato lo scorso anno: il cartello con il prezzo medio regionale di benzina, diesel e non solo. Al suo posto, nei distributori verrà installato un QR Code.
A cura di Luca Pons
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Niente più cartello con il prezzo medio ai distributori di benzina e diesel, che sarà sostituito da un codice QR; e poi nuovi finanziamenti per quelle pompe che si attrezzano per erogare carburanti green, o per aprire un distributore dove c'è un impianto dismesso. Il governo Meloni sta mettendo a punto un nuovo disegno di legge, da approvare in Consiglio dei ministri nelle prossime settimane, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha incontrato i rappresentanti del settore per presentare le linee guida della nuova norma.

Come detto, si tratterà di un disegno di legge, quindi il testo andrà poi al Parlamento per essere approvato effettivamente: le novità, quindi, non entreranno in vigore a breve. Ciò che si sa, però, è che alcune di queste novità saranno molto visibili per i clienti. Ad esempio, il cartello con il prezzo medio regionale da esporre al distributore – lanciato dallo stesso governo Meloni all'inizio dello scorso anno, durante il caro carburanti, e poi partito in estate – sarà messo da parte. Al suo posto ci sarà un codice QR che, se inquadrato con uno smartphone, rimanderà al prezzo medio in questione. In più, sempre tra le informazioni esposte alla pompa non ci sarà più la differenza tra il prezzo servito e self service.

Il ministro Urso ha poi spiegato, nell'incontro con le associazioni di categoria insieme al sottosegretario alle Imprese Massimo Bitonci e a quello all'Ambiente Claudio Barbaro, quali saranno gli altri interventi. Alcuni aspetti sono piuttosto tecnici: riguardano le autorizzazioni per l'attività di distribuzione di carburanti e i contratti di appalto per la gestione degli impianti, che dovranno rispettare dei requisiti minimi. Dal 2025, le nuove autorizzazioni andranno a chi distribuisce almeno un carburante che non sia un combustibile fossile, ad esempio piazzando delle colonnine per le auto elettriche.

Sempre in materia di energia green, ci saranno degli incentivi economici per chi vuole trasformare gli impianti inserendo carburanti più ecologici: lo Stato coprirà il 50% dei costi dei lavori, fino a un massimo di 60mila euro. In più, saranno previste delle agevolazioni burocratiche per chi vuole costruire o ristrutturare dove c'è un impianto dismesso. Il ministro Urso, in una nota, ha detto che il confronto con i rappresentanti del settore per arrivare a questo ddl è partito "all’inizio dello scorso anno", e che la legge "consentirà di qualificare i punti vendita, di regolare la loro contrattazione con le aziende petrolifere e di accompagnare la riconversione verso l’elettrico".

La prima reazione del settore dei carburanti è stata positiva: il presidente di Unem (un'associazione delle aziende che lavorano e distribuiscono petrolio e altri prodotti energetici) Gianni Murano ha parlato di un progetto "condivisibile nella sostanza, sebbene vada visto nel dettaglio". Anche i sindacati dei gestori, Faib Confesercenti, Fegica e Figisc Confcommercio, in una nota condivisa hanno fatto sapere che servono più informazioni per dare un giudizio completo: "Le nostre organizzazioni vigileranno con grandissima attenzione perché un provvedimento atteso da decenni per il riordino del settore, non si trasformi nei fatti in un regalo ai soliti potentati dai grandissimi interessi economici".

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