Perché con il domicilio digitale Inad la Pec diventerà obbligatoria per tutti
Il domicilio digitale è uno strumento per essere contattati dalla Pubblica amministrazione tramite comunicazioni online, in modo da ricevere gli atti amministrativi – che si tratti di multe, di accertamenti o di rimborsi fiscali – direttamente nella propria casella di posta elettronica certificata (Pec). Il servizio che raccoglie tutti i domicili elettronici è l'Inad, l'Indice nazionale dei domicili digitali. Consultandolo, le amministrazioni statali potranno sapere rapidamente come contattare una persona ed evitare scartoffie.
Il lancio dell'Inad è avvenuto il 6 luglio, e da quel giorno è possibile registrarsi tramite il sito ufficiale gestito dal governo. Si tratta di un altro passo dell'Italia verso la digitalizzazione della Pubblica amministrazione: un processo iniziato già dagli scorsi governi, soprattutto Conte e Draghi, e che ha visto un'accelerazione in periodo Covid. Ora sta proseguendo, ad esempio, con gli interventi sulla Carta d'identità elettronica e il portafoglio digitale.
Per attivare il proprio domicilio elettronico è necessario avere già un'identità digitale come Spid o Cie, oppure la Carta nazionale dei servizi. In più, bisogna fornire una Pec che diventerà così il proprio indirizzo ufficiale per la pubblica amministrazione. Per questo motivo, nei prossimi mesi tutti gli italiani dovranno attrezzarsi per averne una.
Chi può attivare il domicilio digitale e come
Il domicilio Inad è rivolto a tutti i cittadini maggiorenni, perciò la maggior parte dei cittadini italiani può farlo. Ci si può anche registrare come professionisti (per chi fa una professione non organizzata in collegi, albi o ordini) o come un ente di diritto privato che non è tenuto all'iscrizione Ini-Pec, cioè al Registro delle imprese. Non può esistere un domicilio digitale "familiare": il domicilio Inad è personale, una Pec può essere utilizzata da una sola persona.
Per attivare il domicilio digitale è sufficiente andare sul sito ufficiale www.domiciliodigitale.gov.it, cliccare su Attiva il tuo domicilio e seguire la procedura. Saranno necessari un indirizzo Pec e un'identità digitale (Spid, Cie o Cns).
Cosa succede per chi non attiva il domicilio Inad
Iscriversi all'Inad è una procedura completamente volontaria. Non c'è l'obbligo di legge di farlo, e non ci sono sanzioni per chi non attiva il proprio domicilio digitale. E, fino al 30 novembre 2023, non ci saranno neanche conseguenze concrete: infatti, ancora per i prossimi mesi la Pubblica amministrazione invierà le comunicazioni anche per posta cartacea, se non c'è un domicilio digitale.
Tuttavia, questa è la scadenza. Si prevede, infatti, che dal 30 novembre 2023 in poi la Pa non invierà più comunicazioni cartacee, e quindi sarà obbligatorio iscriversi all'Inad. Per farlo, sarà necessario avere sia un'identità digitale che una Pec.
Cosa può fare chi non ha una Pec o lo Spid
La Posta elettronica certificata è uno strumento oggi piuttosto diffuso in Italia, per motivi lavorativi e non solo. Secondo le statistiche, sono 14,4 milioni gli account attivi nel Paese. Le comunicazioni ricevute via Pec hanno immediatamente il valore di una notifica legale ufficiale. Lo stesso vale per lo Spid – o comunque una forma di identità digitale – che negli ultimi anni si è diffuso grazie al fatto che permette di svolgere più rapidamente numerose pratiche per la Pa.
Finora non c'era stato l'obbligo per i privati di cittadini di avere una Pec o una identità digitale. Dal 30 novembre 2023, invece, per ricevere gli atti della Pubblica amministrazione sarà necessario avere un indirizzo certificato e uno Spid (o Carta d'identità elettronica).
Questi non hanno a che fare direttamente con il domicilio digitale. O meglio, per attivare il domicilio Inad la Pec e l'identità elettronica devono già esserci, e la procedura per crearseli non è legata al domicilio digitale. Per creare un indirizzo Pec è necessario rivolgersi a un gestore privato. Come nel caso dello Spid, ci sono diversi gestori concorrenti, che offrono condizioni e costi diversi. La Cie invece può essere richiesta in Comune. Invece, l'attivazione del domicilio Inad è successiva ed è gratuita.