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News sulla morte di David Rossi

Perché c’è una commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi, chi era e cosa non torna nel caso

È partita la nuova commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi, avvenuta il 6 marzo 2013. L’allora capo della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena precipitò dalla finestra del suo ufficio, e due inchieste sono state archiviate parlando di suicidio. Ci sono elementi, però, che non sono mai stati spiegati del tutto.
A cura di Luca Pons
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Hanno preso il via i lavori della nuova commissione d'inchiesta parlamentare sulla morte di David Rossi, ex capo della comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena che il 6 marzo del 2013 venne ritrovato senza vita sotto il suo ufficio in centro a Siena, precipitato dalla finestra. Il Parlamento aveva approvato la nascita della commissione quasi un anno fa, ma solo oggi il gruppo di lavoro si è insediato e ha scelto il suo presidente (Gianluca Vinci, Fratelli d'Italia) e i due vice (Simonetta Matone della Lega e Emiliano Fossi del Pd).

Già nella scorsa legislatura era stata istituita una commissione d'inchiesta, nata nel 2021, che era bicamerale mentre oggi è composta solo da deputati. I lavori si erano conclusi senza certezze: una perizia aveva lasciato aperta la possibilità del suicidio, che è la più accreditata, ma aveva anche rilevato che alcune delle lesioni sul corpo di Rossi non erano attribuibili alla caduta. Le procure competenti, però, decisero di non riaprire le indagini. Ora i parlamentari, che procedono con gli stessi poteri della magistratura, potranno cercare di far emergere nuovi elementi.

Chi era David Rossi e cosa si sa sulla sua morte

Il caso David Rossi è iniziato nel giorno della sua morte, avvenuta il 6 marzo 2013, all'età di 51 anni. Quel giorno Rossi, all'epoca responsabile della comunicazione per l'istituto bancario Monte dei Paschi di Siena, precipitò dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni, sede centrale della banca. Secondo quanto è stato poi possibile ricostruire anche dalle telecamere di sorveglianza puntate su vicolo Monte Pio, Rossi non morì subito, ma rimase a terra per circa venti minuti prima di perdere la vita.

Pochi giorni prima, il 19 febbraio, la Guardia di Finanza aveva perquisito il suo ufficio per le indagini sull'acquisizione della Banca Antonveneta, nell'ambito della più ampia inchiesta su Mps. Rossi, comunque, non era tra gli indagati. Secondo quanto riportato all'epoca, nell'ufficio fu trovato anche un bigliettino rivolto alla moglie, che diceva: "Ho fatto una cavolata". La moglie, Antonella Tognazzi, ha sempre detto di non credere che fosse autentico, e la famiglia ha sostenuto che sia stato scritto sotto costrizione.

Le indagini sulla morte partirono subito. Ci furono anche dei passi falsi: tre magistrati di Siena entrarono nell'ufficio di Rossi la sera del 6 marzo, dopo la morte, senza segnalarlo né verbalizzarlo, e prima che la scientifica potesse fotografare la scena. Lo ha poi accertato la procura di Genova, che comunque ha deciso che il loro non fu un reato. In ogni caso, per due volte le indagini sulla morte di Rossi furono archiviate dalla procura di Siena, parlando di suicidio. I familiari dell'uomo però hanno sempre respinto questa ricostruzione.

Le controversie e i dettagli che non tornano

Negli anni, anche in seguito a inchieste giornalistiche o di vari programmi televisivi, sono emersi particolari della storia che non hanno mai trovato conferma a livello giudiziario: dal coinvolgimento della criminalità organizzata a quello della politica, fino all'ipotesi che c'entrasse una rete di partecipanti a "festini hard". Una possibilità che l'allora pm Nicola Marini ha poi smentito proprio davanti all'ultima commissione d'inchiesta sul caso.

Uno degli aspetti più noti che non è mai stato chiarito è quello dell'orologio di Rossi. Da una perizia sulle telecamere di sorveglianza, è emerso che venti minuti dopo la caduta del manager il suo orologio fu gettato dalla stessa finestra. Si parlò anche di altri dettagli emersi dalle indagini, come dei presunti segni di colluttazione sulle braccia dell'uomo. Una delle possibilità, quindi, sarebbe che Rossi fosse stato gettato dalla finestra dopo uno scontro fisico, e solo dopo qualcuno si fosse accorto che l'orologio era rimasto lì e lo avesse gettato.

La nuova confessione di De Pau

A complicare il quadro, alcuni giorni fa è emerso che Giandavide De Pau – ex autista del boss Michele Senese e accusato di triplice omicidio, oggi detenuto nel carcere di Rebibbia – avrebbe rivendicato l'omicidio di David Rossi. Il suo avvocato difensore ha chiesto che vengano ascoltati due ufficiali di polizia giudiziaria che nel 2019 ebbero un colloqui con De Pau, allora nel carcere di Regina Coeli. Qui, l'autista avrebbe confessato di aver ucciso il manager.

La vicenda sarebbe collegata a un'altra morte avvenuta il 3 marzo 2013, tre giorni prima di Rossi: quella di Lucelly Molina Camargo, escort ritrovata poco distante da dove poi sarebbe morto David Rossi. Una condanna definitiva per la morte di Camargo è arrivata nei confronti del giovane William Villanova Correa, che ha poi detto di non essere stato solo e che ci sarebbe stato un collegato con il caso di David Rossi.

Starà alla nuova commissione d'inchiesta districarsi tra le verità e i fatti emersi negli ultimi undici anni. Nel frattempo Carmelo Miceli, ex deputato del Pd e legale della vedova di Rossi (Antonella Tognazzi) e della figlia di lei (Carolina Orlandi), ha già fatto sapere che presenterà subito un'istanza per avere tutti gli atti della commissione con urgenza. Su questi poi "faremo le nostre valutazioni", ha detto.

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