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Perché aumentare gli stipendi è la soluzione migliore per rilanciare la crescita e il Pil dell’Italia

Una lunga ricerca sulla situazione economica dell’Italia, realizzata da The European House – Ambrosetti, mette come priorità assoluta l’aumento dei salari: è fondamentale per rilanciare i consumi e la crescita del Paese.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Affrontare il problema dei salari. È il primo punto in programma per rendere più attrattiva l'Italia, secondo il progetto di ricerca Global Attractiveness Index, sviluppato dal think tank The European House – Ambrosetti. Per stimolare la crescita bisogna alzare gli stipendi, il futuro dell'economia italiana passa da qui. Nel lungo report, viene evidenziato come l'Italia sia l'unico tra i grandi Paesi europei ad aver registrato un calo dei salari negli ultimi trent'anni. Nel 2022 il salario medio è stato più basso del dato del 1991. Ma l'Italia è anche uno dei Paesi con il cuneo fiscale più alto, pari al 45,9% del costo del lavoro. Viene però superata da Francia e Germania, che hanno comunque dei salari medi molto più alti e una crescita continua. Insomma, non si può dire che il problema siano (solo) le tasse sul lavoro.

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C'è poi un problema di ragione strutturale: il sistema occupazionale italiano non è in grado di combattere la disoccupazione e il lavoro precario. Solo il 13% dei disoccupati trova lavoro nel trimestre successivo, è il terzo peggior risultato in Europa dopo Grecia e Slovacchia. Tradotto: significa che chi perde il lavoro ci mette troppo tempo a ritrovarlo. C'è poi la questione precariato: in Italia il 6% dei contratti a tempo determinato vengono convertiti a tempo indeterminato. Non è solo una questione di prospettive di vita: il tempo determinato, nel settore privato, spesso vuol dire stipendi più bassi. Il 20,1% dei residenti in Italia – 11,8 milioni di persone – è a rischio povertà. E ancora: l'11,4% della popolazione, nonostante lavori, è comunque a rischio povertà.

Qui, però, gli autori della ricerca vengono al punto centrale: aumentare i salari non serve solo a rispettare la Costituzione, ma anche a rilanciare il Paese. Stipendi più alti si traducono in maggiori consumi e maggiore gettito per lo Stato. Quindi anche in maggiore Pil nazionale. Secondo i calcoli contenuti nel report, se le retribuzioni lorde italiane aumentassero del 50% del gap che c'è in questo momento con quelle tedesche, la crescita sarebbe di 74 miliardi di euro, con un aumento dei consumi del 4,8%, e del Pil del più 3,8%.

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Questo, dicevamo, genererebbe un aumento del gettito fiscale del 12%, per un totale di 65,2 miliardi di euro in più nelle casse dello Stato.

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Infine gli stessi autori rispondono a un'altra domanda, che prevedono possa arrivare: non ci si chiede della sostenibilità economica delle imprese? La risposta è semplice:

Mantenere gli attuali livelli salariali solo per garantire la sopravvivenza delle aziende, senza chiedersi se sia accettabile avere interi comparti economici basati interamente sul semi-sfruttamento, forse non è la strategia più opportuna per un Paese solidaristico.

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