Perché a tutti i migranti della Geo Barents è stato finalmente permesso di sbarcare a terra
Riconoscere il "disagio psichiatrico e psicologico crescente", dovuto al "prolungarsi indefinito della permanenza a bordo", e fare sbarcare tutti i migranti bloccati al porto di Catania. La notizia arriva a Fanpage.it da fonti sanitarie e viene subito dopo confermata ufficialmente da Medici senza frontiere. Uno sbarco in virtù dell'orientamento che si è formato in queste ore psicologi e psichiatri del dipartimento di Salute mentale dell'Asp di Catania. Sulla banchina, a pochi metri dalla nave, ci sono tre autobus in fila.
Secondo quanto appreso da questa testata, al termine delle visite sulla Geo Barents di Medici senza frontiere, i sanitari si sposteranno sulla Humanity 1 di Sos Humanity, ormeggiata al molo di Levante, e lì continueranno gli screening sulle 35 persone rimaste a bordo. A rendere necessari i nuovi accertamenti sarebbero state due distinte note dei comandanti delle due navi, che avrebbero segnalato all'Usmaf (Ufficio sanità marittima, aerea e di frontiera) il verificarsi di episodi di difficoltà di natura psicologica. Dovuti ai motivi spiegati più volte in questi giorni: l'avere visto compagni e compagne di traversata essere fatti scendere, non sapere quando sarà data loro la possibilità di sbarcare, il timore di essere respinti, la permanenza in uno spazio chiuso, limitato e affollato, con la terraferma lì a un passo.
Ieri due siriani si sono gettati in mare per arrivare sulla banchina, mentre un terzo naufrago si è buttato in acqua per aiutarli, avendoli visti in difficoltà (e poi è risalito a bordo). Dei due, uno è stato trasferito in ospedale nella tarda mattinata di oggi, con una polmonite e la febbre a 39. Tre migranti, inoltre, hanno dichiarato di essere minorenni e sono stati trasferiti al PalaSpedini, portando il totale degli ospiti della GeoBarents, oggi, a 212.
"Abbiamo dato seguito alle richieste dei comandi di Geo Barents e Humanity 1", conferma Claudio Pulvirenti, responsabile dell'Usmaf. "Non c'è correlazione tra le polemiche sul triage e questo nuovo intervento – aggiunge – Che è figlio della più grande responsabilità che hanno i medici: quella della salvaguardia della salute delle persone". In questi giorni, le parole di Pulvirenti hanno destato un certo scalpore: è lui il medico che, parlando con la stampa, ha spiegato che la selezione dei migranti veniva fatta con "criteri scientifici". Una frase che, accostata alle espressioni "carico residuale" e "sbarco selettivo" usate dal governo, è stata attaccata duramente.
"Non si ravvisano elementi censurabili nel comportamento dello staff medico – continua Pulvirenti – Abbiamo agito secondo scienza e coscienza e siamo stati tirati in mezzo a questioni politiche che nulla hanno a che fare con il nostro lavoro". Lui il suo lo fa da una vita. "La valutazione degli scorsi giorni è stata fatta insieme ai medici delle due Ong, sulla base di condizioni di salute molto diverse da quelle odierne – conclude – Noi li abbiamo visti al loro arrivo a Catania, carichi della speranza di scendere presto a terra. Dovendo ottemperare a un decreto del governo, noi che siamo ufficiali governativi, abbiamo tentato di adottare un bilancino perfetto che contemperasse i bisogni dei migranti, la criteriologia scientifica su patologie e fragilità e il rispetto della norma imposta. È chiaro che oggi le condizioni di queste persone sono molto diverse". E per questo, finalmente, potranno scendere a terra.