
Occasione sprecata nella prima serata del Festival di Sanremo. Un minuto e quaranta secondi di ricordo sbagliato di Sammy Basso.
Tra l’altro “Sammy” è sempre stato pronunciato trasformando la "a" in una "e", ma la pronuncia corretta è con la "a". Cioè: Sammy. Si chiamava così, Basso.
Lo dico con dispiacere, ma qualcuno deve pure dirlo: Carlo Conti e Jovanotti ci hanno provato, ma non è stato sufficiente. Se il ricordo è pubblico, le parole che si usano sono importanti perché escono dai cassetti e formano l’opinione pubblica. Le parole non sono neutre, e se sono quelle sbagliate distorcono il focus e il concetto viene fuori all’opposto delle intenzioni. Perché su quelle io non ho nessun dubbio: le intenzioni di Carlo Conti e Lorenzo Cherubini erano ottime, semplicemente hanno sbagliato ricordo.
La malattia rarissima di Sammy Basso si chiama progeria. Non è una parolaccia, si può dire. Esattamente come ha fatto Bianca Balti in conferenza stampa quando ha detto “ho il cancro”. Non lo ha chiamato “brutto male”, gli ha dato il nome che ha: cancro. Non è l’innominabile, e la comunità psicologica è d’accordo: le malattie si chiamano con il loro nome, altrimenti hanno vinto loro.
Per ricordare una persona che ha passato la sua vita nella ricerca scientifica, poi, è davvero il minimo. Perciò lo riscrivo io: progeria.
Carlo Conti: “Nonostante tutto, amava la vita”, ripetuto due volte: “Nonostante tutto”.
Ebbene: Sammy Basso non avrebbe voluto un’altra vita, era il suo messaggio principale. Avrebbe voluto una cura, ma non avrebbe voluto rinascere senza progeria, perché la sua vita era quella e lui le voleva un bene immenso; questo era il punto focale del pensiero di Sammy Basso. Certamente era anche il pensiero più disequilibrante per chi ascolta, ma se lo vuoi ricordare, allora lo devi fare con le sue parole, non con i tuoi preconcetti.
E poi quel verbo: “Insegnare”. Sempre collegato alla sua malattia e mai alla ricerca scientifica, ad esempio. Un sapore di inspiration porn ovunque. Cioè persone con disabilità che vengono usate come veicolo motivazionale per le persone non disabili, sulla semplice base delle loro circostanze di vita. Ad esempio ricordare Sammy Basso non perché è stato un importante ricercatore scientifico, e da qui trarre ispirazione e motivazione, ma perché sorrideva. Cioè un'azione comune, non straordinaria, a cui viene dato valore eccezionale perché la persona in questione aveva una malattia rarissima. Questo è appunto inspiration porn.
Sammy Basso era un biologo e un ricercatore scientifico, non un motivatore di cantanti o conduttori.
Sammy Basso è riuscito a far avanzare la ricerca scientifica in generale, e sulla progeria in particolare, grazie anche al suo corpo: soprattutto il cervello. Per questo ieri sarebbe dovuto essere ricordato.
E poi, perché no, anche una parolina sul fatto che la ricerca scientifica in Italia è mal pagata, con finanziamenti ridotti a meno dell'osso, avrebbero potuto dirla, visto che si trattava del lavoro – e della vita – di Sammy Basso.
