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Perché a giugno in Italia ripartiranno i controlli alle frontiere e per quanto dureranno

Dal 5 al 18 giugno, l’Italia sospenderà le regole dello spazio Schengen, che consente la libera circolazione tra i Paesi dell’Ue. Il motivo è che nei giorni tra il 13 e 15 giugno, in Puglia, si svolgerà il vertice del G7. Si tratta quindi di una misura di sicurezza per controllare gli ingressi nel territorio nazionale.
A cura di Luca Pons
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Da giovedì 13 a sabato 15 giugno, a Borgo Egnazia in Puglia, si riuniranno alcune delle persone più potenti del pianeta: si svolgerà infatti il vertice del G7, di cui quest'anno l'Italia è presidente. Per garantire la sicurezza dell'evento, alle frontiere del Paese – che siano di terra, di aria o di mare – per circa due settimane saranno effettuati controlli. Si tornerà, sostanzialmente, a un periodo precedente alla nascita dell'area Schengen, che dal 1995 consente la libera circolazione tra gli Stati dell'Unione europea. Il tutto avrà delle scadenze ben definite, comunque: i controlli partiranno alle ore 14 di mercoledì 5 giugno, e si concluderanno alle ore 14 di martedì 18 giugno.

Lo ha spiegato il ministero dell'Interno, con una nota: "Le frontiere nazionali terrestri, marittime e aeree, come da prassi consolidata dagli Stati in occasione di eventi analoghi, saranno temporaneamente soggette a controlli". D'altra parte, lo stesso regolamento che norma il funzionamento dell'area Schengen prevede che sia possibile effettuare delle sospensioni, purché temporanee e ben motivate.

L'articolo 25, infatti, afferma che "in caso di minaccia grave per l'ordine pubblico o la sicurezza interna di uno Stato membro nello spazio senza controllo alle frontiere interne, detto Stato membro può in via eccezionale ripristinare il controllo di frontiera in tutte le parti o in parti specifiche delle sue frontiere interne" per il tempo "strettamente necessario per rispondere alla minaccia grave". In questo caso non c'è una minaccia nota, ma il profilo dell'evento spinge a cautelarsi. L'articolo 27 dello stesso regolamento stabilisce esattamente come lo Stato interessato deve procedere: comunicare con largo anticipo alla Commissione europea le modalità e le tempistiche dei controlli alle frontiere.

Guardando ai precedenti, è comune che diversi Paesi europei che devono ospitare eventi di alto livello internazionale utilizzino questa misura. È comunque un caso diverso rispetto a quello della Slovenia: qui l'Italia ha fatto ripartire i controlli al confine da ottobre, e da allora ha più volte rinnovato la misura per evitare il rischio di infiltrazioni terroristiche, secondo quanto comunicato dall'esecutivo.

Concretamente, non è detto che i controlli su tutte le frontiere italiane saranno serrati per l'intera durata delle due settimane annunciate. Anzi, la previsione più probabile è che l'allerta sarà alta soprattutto nei giorni prima del G7 (che si svolge dal 13 al 15 giugno), oltre naturalmente ai giorni stessi dell'evento. Per il resto del periodo indicato, non è da escludere che i controlli possano essere piuttosto leggeri, e non rallentare troppo la circolazione.

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