Per Tajani accelerare ora sul Mes è controproducente, Eurogruppo all’Italia: “Ratifica è fondamentale”
Alla fine la riforma del Mes arriverà in Aula domani, venerdì 30 luglio, ma prima che venga votata passeranno anche settimane. Domani infatti inizierà la discussione sulla ratifica della riforma del fondo Salva Stati, che da calendario dovrebbe poi proseguire il 4 luglio: nel mezzo, però, ci sono anche una serie di proposte di legge da esaminare, per cui il voto sul Mes facilmente slitterà ulteriormente. Intanto non si placano le polemiche, dopo che Giorgia Meloni alla Camera ha confermato la volontà di far slittare il voto, affermando che non sia nell'interesse nazionale esprimerlo ora.
"Tenere bloccati venti paesi per ragioni ideologiche e per non dire la verità alle italiane e agli italiani, cioè che ratificare quell’accordo non vuol dire che se ne chiede l’attivazione, significa essere un governo irresponsabile che ci sta mettendo in imbarazzo rispetto agli altri interlocutori internazionali. È un fatto di credibilità dell’Italia", ha commentato la leader del Pd, Elly Schlein, da Bruxelles.
Sulla questione è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a cui è stata rivolta un'interrogazione alla Camera. "Un'accelerazione potrebbe essere controproducente", ha detto, parlando della capacità negoziale dell'Italia verso una riforma complessiva della governance finanziaria dell'Ue. Il Mes, ha aggiunto il ministro, "venne concepito in un quadro di incertezza economica, in un contesto storico che oggi è mutato". Ora "non può più essere uno strumento emergenziale" e va discusso insieme "agli altri pilastri" della governance, come "l'unione del mercato dei capitale, l'unione bancaria".
Oggi la presidente del Consiglio sarà a Bruxelles per due giorni di vertice con gli altri capi di Stato e di governo. L'Italia rimane l'unico Paese dell'Eurozona a non aver ratificato la riforma, e non è chiaro se il tema sarà messo sul tavolo. "La ratifica del Trattato Mes è centrale per i nostri sforzi e continueremo il nostro impegno con l'Italia su questo tema", ha intanto scritto il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe in una lettera al presidente del Consiglio europeo e dell'Euro summit Charles Michel. Per poi aggiungere: "Abbiamo ricordato la dichiarazione dell'Eurogruppo del novembre 2020, in cui abbiamo concordato di procedere con la riforma del Mes, per stabilire un sostegno comune al Fondo di risoluzione unico per rendere il nostro quadro ancora più solido. Ciò è particolarmente importante alla luce dei recenti avvenimenti del settore bancario".