Per Susanna Ceccardi, candidata della Lega in Toscana, essere antifascisti oggi non ha senso
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Candidata della Lega alle prossime elezioni regionali in Toscana, Susanna Ceccardi usa parole tutt’altro che nette per parlare di fascismo e antifascismo. Anzi, arriva a dire che secondo lei, semplicemente, oggi essere antifascisti non ha più senso. Ceccardi risponde a un’intervista a Repubblica Firenze e la domanda che le viene rivolta è diretta: “Lei è antifascista?”. La replica, però, non è altrettanto diretta. “Io sono anti-ideologica – afferma la candidata leghista –. E vengo anche io da una storia rossa: ho una famiglia di tradizione di sinistra, il fratello di mio nonno era un partigiano e fu ucciso dai fascisti. Non sono né fascista né antifascista, aveva un senso la domanda allora, nel 1944. Oggi è troppo facile dirsi antifascisti con un nemico che non esiste. Sono dalla parte dei temi”.
Ceccardi, l'antifascismo e i voti di Casapound
Non si definisce antifascista, quindi, Ceccardi. La deputata europea eletta con la Lega ritiene che ormai non si possa più fare questa distinzione perché il fascismo è “un nemico che non esiste” più ai giorni d’oggi. Ma la non-risposta di Ceccardi sembra essere in parte spiegata dalla sua mancata risposta, successiva, a una domanda sui voti di destra. “Accetterebbe i voti di Casapound?”, le chiede il giornalista. E anche in questo caso la risposta è tutt’altro che netta: “Il voto è libero e segreto. A nessuno viene chiesto censo, orientamento sessuale, religioso o politico prima di entrare in cabina elettorale”. Allo stesso tempo, inoltre, Ceccardi si dice pronta a candidare volti di sinistra nelle sue liste civiche: “Perché no?”, risponde.
La candidata leghista non si dimette dal Parlamento Ue
Altro tema affrontato durante l’intervista è quello del suo eventuale doppio ruolo. Attualmente, infatti, Ceccardi è parlamentare europea e ha deciso di non dimettersi per la campagna elettorale. A chi le chiede perché non si dimette da europarlamentare, la leghista risponde: “Giani si è dimesso da presidente del Consiglio regionale? Anche lui dovrebbe allora. Io mi candido a governatrice, non all’opposizione. Se perdo torno nel ruolo per cui mi hanno eletta. La mia collega Bonafè manco si è messa in partita per tenersi la poltrona in Europa, io sì”.