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Per Salvini riaprire le discoteche al 35% è una presa in giro, il sindacato: “Non copriamo i costi”

Sentito da Fanpage.it, il presidente del Sindacato italiano dei locali da ballo Maurizio Pasca ha commentato le indicazioni fornite dal Cts per una graduale riapertura delle discoteche: “Molti riapriranno per riappropriarsi del diritto al lavoro, ma con questa capienza non rientriamo di certo nei costi”, ha detto. Ad intervenire sono stati anche Salvini che ha definito la capienza al 35% “una presa in giro” e il Movimento 5 Stelle che ha richiesto un intervento del ministro Giorgetti.
A cura di Giuseppe Pastore
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Un'euforia "smorzata dalle condizioni penalizzanti stabilite". Il presidente del Sindacato italiano dei locali da ballo (SILB), Maurizio Pasca, descrive così lo stato d'animo dei gestori dopo il parere del Cts sulla possibilità di riaprire le discoteche, ma solo al 35% della capienza nelle strutture al chiuso e al 50% in quelle all'aperto. "Nella capienza al 35% bisogna comprendere anche il personale", puntualizza Pasca a Fanpage.it: "E in una discoteca il personale è fatto da barman, addetti alla sicurezza, personale artistico. E allora cosa facciamo? Apriamo i nostri locali sono per il personale?". Intanto, domani il Consiglio dei ministri elaborerà un decreto in cui saranno aumentate le capienze di stadi, cinema e teatri. Una disparità di trattamento che sarebbe giustificata, secondo il Comitato tecnico scientifico, dal fatto che discoteche e sale da ballo sono attività più esposte di altre al rischio di diffusione del virus. "In Italia le discoteche e le sale da ballo hanno già capienze soggette a verifica delle commissioni di vigilanza di pubblico spettacolo e quindi sono già molto limitate rispetto ad altri Paese europei – osserva Maurizio Pasca – Nel resto dell'Europa hanno aperto tutti indistintamente e senza limiti di capienza, con l'eccezione della Spagna che ha riaperto questa settimana con un limite al 75%. Perché negli altri paesi sono più permissivi di noi?". Ad intervenire è stato anche Matteo Salvini parlando di una "presa in giro senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico, con questi numeri rischiano di fallire 3.000 aziende e di rimanere a casa 200.000 lavoratori”, ha scritto su Twitter il leader della Lega.

"Gli assembramenti li viviamo ormai ovunque – aggiunge il presidente del SILB – dal centro commerciale alla metropolitana. Perché allora avere paura degli assembramenti in discoteca in cui si entrerebbe per di più con Green Pass? Perché tutte queste paure solo verso le discoteche e non anche verso altre situazioni?".

Il sindacato: Così le discoteche non coprono i costi

Per la precisione, l'intero comparto coinvolge circa 3mila aziende e 100mila lavoratori. Per loro, i limiti individuati dal Cts per una graduale riapertura delle discoteche non consentirebbero di coprire i costi: "Con questa capienza non rientriamo di certo nei costi – dice il sindacalista – Credo che molti riapriranno perché vogliono riappropriarsi del loro diritto al lavoro". Il settore è fermo da ormai 20 mesi e neanche la stagione estiva ha concesso una tregua, seppure "quest'estate si è ballato ovunque nonostante le discoteche fossero chiuse", il commento di Pasca che aggiunge: "Quest'inverno, qualora restassero ancora chiuse o comunque penalizzate dalla capienza, molta gente andrà a ballare in luoghi improvvisati e non sicuri, completamente abusivi. È questo che vuole il governo? Mi auguro che così come domani il Cdm aumenterà le capienze per alcune attività, lo stesso si faccia per le discoteche". Un appello a cui si unisce anche il Movimento 5 Stelle: "Prevedere la riapertura delle discoteche al chiuso al 35% della capienza equivale a dire che i gestori debbano lavorare in perdita. E l’ipotesi del 50% all’aperto è del tutto impraticabile in questa stagione", scrive il Movimento su Facebook chiedendo un intervento del ministro leghista allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti "per individuare una soluzione che in ogni caso passa da ristori adeguati".

"Di stare chiusi non ce la facciamo più", confessa Maurizio Pasca. Neanche i ristori sono stati sufficienti a recuperare le perdite subite in questi mesi: "Fino ad ora di ristori ne abbiamo visti ben pochi rispetto alle perdite. Ci hanno promesso quei 20 milioni di euro che non si sa dove stanno. Tra l'altro abbiamo anche anticipato la cassa integrazione in deroga che a fine ottobre sarà finita, poi chi la darà ai nostri dipendenti?". Resta ferma la disponibilità del sindacato ad un confronto con il governo e con gli esperti del Cts: "Ringrazio Giorgetti perché si è reso disponibile a presentare al Cts un'interrogazione sulla questione della chiusura delle discoteche e mi auguro che quanto prima si possano rivedere le capienze licenziate dal Cts. Noi più volte abbiamo chiesto un tavolo di lavoro in cui poter dare un contributo sulle decisioni, ma il governo ha alzato un muro nonostante le nostre sollecitazioni".

Il parere del Cts per la riapertura di discoteche e sale da ballo

Le indicazioni fornite dal Cts sarebbero necessarie ad avviare una riapertura graduale di discoteche e sale da ballo su cui la discussione si è aperta, senza concludersi, già in estate. Le nuove regole per consentire una ripresa di queste attività dovrebbero essere contenute nel decreto a cui il governo lavora in queste ore. Nel nuovo provvedimento il Consiglio dei ministri allargherà anche la capienza di stadi (portandola al 75%), di palazzetti al chiuso che potranno ospitare il 50% degli avventori e di cinema e teatri che dovrebbero potersi riempire all'80% dei posti disponibili. Stando al parere del Comitato tecnico scientifico per quanto riguarda le discoteche, invece, la riapertura sarà consentita solo nelle Regioni in zona bianca e comunque con una capienza massima del 35% nei locali al chiuso e del 50% in quelli all'aperto. Gli esperti del comitato, inoltre, raccomandano di tracciare l'accesso all strutture e comunque di consentirlo solo se in possesso di Green Pass. Mentre non ritengono debba indossarsi la mascherina mentre si balla, ma solo quando ci si sposta tra i vari ambienti.

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