Per Salvini le spiegazioni date da Santanchè sono più che sufficienti: “Vedrà lei se andare in Aula”
Non è ancora chiaro quando Daniela Santanchè si presenterà in Aula per chiarire in merito alle accuse che sono emerse dalla puntata di Report sulle sue attività imprenditoriali. Il primo giorno utile sembra essere giovedì 29 giugno, ma la conferma non è ancora arrivata nonostante le opposizioni continuino a fare pressione affinché la ministra del Turismo spieghi tutta la vicenda. Anche la Lega aveva puntualizzato che fosse necessario un passaggio in Parlamento, ma ora Matteo Salvini commenta: "Se Santanchè riterrà di andare in Aula, liberissima di farlo. Ma fortunatamente siamo una Repubblica dove si è innocenti fino a prova contraria. A me le spiegazioni date sono più che sufficienti, poi valuterà lei".
Intervenendo a Rtl 102.5 sul caso Santanchè, il leader del Carroccio ha aggiunto: "A me Pd e 5 stelle hanno chiesto cinquanta volte di andare in Aula sui fondi dalla Russia, poi dopo tre anni come era chiaro è emerso che non avevo preso nemmeno un caffè. Poi l'opposizione fa il suo mestiere, ma io non amo attaccare avversari su base di atti giudiziari". E sulle frizioni che il caso avrebbe sollevato in seno alla maggioranza ha aggiunto: "Se ne leggono sempre tante. Io mi fido dei colleghi con cui lavoro, fino a prova contraria".
Per le opposizioni, però, non sono affatto sufficienti le dichiarazioni finora fatte dalla ministra. Che si è semplicemente limitata a dire di non avere nulla di cui rimproverarsi e di essere tranquilla. "In questo caso la richiesta di dimissioni mi sembra più che legittima, perché c'è una questione etica e morale. Ci sono ministri che si sono dimessi per molto meno", ha commentato la deputata dem Chiara Gribaudo a Rainews24. "Evidentemente questo governo non si sente mai in dovere di dare delle spiegazioni. Alla Camera siamo di fronte all'ennesima fiducia sul dl Lavoro e veniamo a scoprire che una ministra del suo governo non versava i contributi. È inaccettabile che un comparto strategico come il turismo venga messo nelle mani di una ministra che ai suoi lavoratori non pagava il Tfr. Secondo il servizio sì, per questo abbiamo chiesto di riferire in Parlamento. Santanchè dovrebbe dimettersi per dignità istituzionale. In un Paese normale la ministra si sarebbe dimessa due minuti dopo la messa in onda del servizio". Più tenue la linea espressa dall'esponente del Terzo polo, Ettore Rosato. Che in un'intervista al Messaggero ha commentato: "Eviterei di fare i processi sulle trasmissioni televisive. Venga in Aula, spieghi le sue ragioni e i gruppi si esprimeranno. Ho visto ministri dimettersi per molto meno. Ma li ho visti anche uscire completamente indenni dalle inchieste".
Da Fratelli d'Italia, partito di Santanchè, continuano le arringhe per difendere la ministra. "La conosco come una brava e brillante imprenditrice. Sinora non si era mai parlato di suoi eventuali problemi, se ne parla oggi che è ministra. C'è una polemica costante da Crosetto a Donzelli e Delmastro, la verità è che si cerca di colpire il governo su vicende personali. Se ci saranno emergenze giudiziarie comprovate, il governo prenderà le sue decisioni ma allo stato attuale siamo nel terreno della strumentalizzazione per colpire Meloni e il suo governo e nient'altro", ha commentato a Rainews24 il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli.