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Per Salvini le risse alla Camera sono un errore, ma non prende le distanze da Crippa su ‘Bella ciao’

Matteo Salvini critica genericamente gli episodi di violenza avvenuti in Parlamento, ma senza attribuire colpe e responsabilità: “A prescindere dai protagonisti, sono convinto che alle idee e anche alle provocazioni si debba rispondere con altre idee. È sempre un errore cedere alle provocazioni”. Ma nessuna parola di condanna delle dichiarazioni di Crippa su ‘Bella ciao’, che sarebbe, secondo il vicesegretario della Lega una provocazione più grave rispetto al gesto della Decima Mas.
A cura di Annalisa Cangemi
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Matteo Salvini condanna gli episodi di violenza che si sono verificate negli ultimi giorni in Parlamento, per i quali alcuni parlamentari hanno ricevuto delle sanzioni, senza però esprimersi nel merito, e senza attribuire colpe e responsabilità. Ma dimentica di prendere le distanze dalle parole del suo numero due, Andrea Crippa, che ieri ha dichiarato in Transatlantico che è meno grave fare il gesto della Decima Mas, piuttosto che intonare ‘Bella ciao', come hanno fatto le opposizioni in Aula.

Per la rissa alla Camera, avvenuta mercoledì, in cui è il deputato M5s Leonardo Donno è stato colpito allo sterno, sono state  stabilite sanzioni per alcuni dei parlamentari coinvolti. "In riferimento ai fatti accaduti nella giornata di ieri (mercoledì ndr) alla Camera dei deputati, l'ufficio di presidenza ha deliberato di erogare la sanzione della censura con interdizione di partecipare ai lavori parlamentari agli onorevoli coinvolti – ha detto il presidente della Camera Fontana -. Le sanzioni hanno decorrenza immediata" e coinvolgono, tra gli altri, "Iezzi, Mollicone, Donno, Amendola e Scotto. Saranno 15 giorni per l'onorevole Iezzi, sette giorni per l'onorevole Mollicone, quattro giorni per l'onorevole Donno, tre giorni per l'onorevole Amendola e due giorni per l'onorevole Scotto".

"Quando in Parlamento ci sono scene di risse – ha detto Salvini ai microfoni di Radio Libertà – diciamo che non avvicini la voglia di capire e di approfondire. A prescindere dai protagonisti, sono convinto che alle idee e anche alle provocazioni si debba rispondere con altre idee. È sempre un errore cedere alle provocazioni. Se uno torna stanco come un mulo a casa, accende il tg e vede che in Parlamento si pestano, ti passa la voglia di approfondire. Detto questo, guardiamo avanti", ha detto il vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, parlando degli scontri alla Camera avvenuti mentre era in corso l'esame del ddl autonomia.

Dal leader del Carroccio però nessun commento sulle dichiarazioni di Andrea Crippa, secondo cui "Il comunismo ha fatto migliaia di morti. ‘Bella Ciao' richiama il comunismo e quindi, cantare il comunismo in Aula, richiama un periodo tragico, nero, oscuro della storia".

"Tra la ‘Decima' che è un corpo di incursori della Marina Militare e il comunismo che ha fatto migliaia di morti, io credo che richiamare il comunismo sia un po' peggio che richiamare degli incursori della Marina", ha detto ancora Crippa, scatenando le proteste delle opposizioni in Aula, che hanno indetto anche una manifestazione per martedì 18 giugno.

Donno (M5s): "Questa è la destra, risponde con violenza a gesto pacifico"

"Vi ringrazio per il sostegno, siete stati tantissimi.Le immagini che sono rimbalzate in questi giorni nelle tv italiane ma anche all'estero valgono più di mille parole", così in un post su Facebook il deputato pentastellato Leonardo Donno è tornato a parlare dopo l'aggressione subita alla Camera.

"La verità è sotto gli occhi di tutti, come è chiaro che stringere la bandiera del nostro Paese per qualcuno è un oltraggio che lo porta addirittura a indietreggiare.Questo è il centrodestra. Questi sono i ‘patrioti' che a un gesto pacifico hanno risposto con la violenza", ha aggiunto per poi commentare la sanzione a lui irrogata dall'Ufficio di presidenza di Montecitorio. "E quando al peggio non c'è mai fine spuntano pure le sanzioni dell'Ufficio di presidenza che hanno messo sullo stesso piano l'aggredito e l'aggressore. Siamo alla farsa. Forse pensano di fermarci, o di prendere in giro gli italiani. La verità è che non ci fanno paura", ha ribadito.

"Io non mi fermo, il Movimento 5 Stelle non si ferma. Per questo martedì saremo in piazza per dire NO al folle progetto dell'autonomia differenziata e del premierato. Saremo in piazza con le nostre bandiere tricolore per dire NO a chi vuole spaccare la coesione e l'unità nazionale", ha concluso ricordando la manifestazione in programma la settimana prossima.

Salvini: "Le Pen e Bardella non sono estremisti"

Durante l'intervista in radio Matteo Salvini parla anche delle imminenti elezioni in Francia, dopo lo scioglimento dell'assemblea nazionale, a seguito delle consultazioni europee. Secondo il segretario della Lega "può essere un voto storico, perché per la prima volta, è il mio auspicio ed è quello che i francesi, ci potrà essere una maggioranza parlamentare di centrodestra, sovranista, identitaria, non estremista" perché "io penso che di tutto si possano accusare Marine Le Pen e Jordan Bardella fuorché di essere estremisti e quindi se il voto va come pare la maggioranza dell'assemblea nazionale francese sarà gestita dal rassemblement nazionale e Jordan Bardella sarà primo ministro e cambia il mondo".

Un passaggio è dedicato anche alle alleanze per la formazione della maggioranza che sosterrà la Commissione europea: "Mi piacerebbe avere un gruppo ampio, forte, sovranista. E un centrodestra unito anche in Europa. Certo, con i numeri che ci sono puoi far finta che non sia successo niente: metti insieme Popolari, Socialisti e Macron, anche con 50 parlamentari in meno, la maggioranza c'è. Ma senza il governo italiano e con le opposizioni francesi e tedesche che ormai sono in maggioranza… Avresti una maggioranza senza il consenso dei cittadini italiani, francesi e tedeschi… È un'Europa serva dei mercati finanziari, conta più Soros che il voto di decine di milioni di europei".

"Abbiamo fatto la riunione mercoledì di tutto il gruppo di Identità e democrazia che ambisce a crescere e quindi siamo curiosi di vedere l'atteggiamento che avrà Orban piuttosto che i polacchi, i rumeni o i croati. A me piacerebbe avere un gruppo grande, unito forte e coeso. Sovranista, sì, a sinistra lo usano come insulto ma significa che la sovranità italiana viene prima della burocrazia europea", ha detto ancora Salvini, ospite di Radio Libertà. "È chiaro – ha sottolineato – che occorre difendere la sovranità nazionale. Penso che i 530mila voti che ha preso Vannacci siano una chiara richiesta di serietà, sovranità e difesa dell'interesse nazionale".

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