Per Salvini la vittoria di Trump negli Stati Uniti è fondamentale per tornare a parlare di pace
Matteo Salvini è tornato a parlare di conflitti internazionali, chiedendo l'apertura di un tavolo diplomatico per la pace in Ucraina e indicando una condizione necessaria per tornare a parlare di pace: l'elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti.
Il vicepremier era ospite del Festival dell'Economia di Trento per parlare del futuro dei trasporti, ministero di cui è titolare, ma durante il dialogo con il direttore del Messaggero Alessandro Barbano si è parlato anche di scenari geopolitici: "Io so che su questo i miei colleghi, sia a sinistra sia a destra, sono molto più abbottonati e molto più prudenti – ha detto il segretario della Lega – Io dico quello che penso: sarà fondamentale, per tornare a un equilibrio globale, la vittoria alle elezioni americane di novembre di Donald Trump e dei Repubblicani".
Perché Salvini spera nell'elezione di Trump
Una posizione molto netta e, come sottolinea Salvini stesso, unica persino nel centrodestra, dal momento che né Giorgia Meloni per Fratelli d'Italia né Antonio Tajani per Forza Italia hanno dichiarato il proprio supporto a Trump. Le posizioni della Lega sulla guerra in Ucraina, in effetti, sono più simili a quelle di Trump e del Partito Repubblicano, i cui rappresentanti in Congresso hanno bloccato per molto tempo l'invio di aiuti all'esercito ucraino voluti dall'amministrazione del presidente statunitense Joe Biden (con cui, invece, Meloni sembra avere un buon rapporto). Proprio sull'operato dell'attuale presidente in ambito internazionale Salvini si è espresso in maniera negativa: "Ogni volta che negli Stati Uniti vincono i democratici nel mondo scoppiano guerre e problemi".
Salvini ha sottolineato che, secondo lui, quelle negli Stati Uniti sono le elezioni più importanti dell'anno, addirittura più del voto europeo: "Conto che il 2024 sia l’anno del ritorno al dialogo: le elezioni europee saranno importanti – ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – ma ce ne saranno altre, altrettanto se non più importanti, a novembre (negli Usa si vota il 5 novembre, ndr)".
Sull'invio di armi all'Ucraina, il leader del Carroccio ha ribadito la sua posizione contraria: "Non mi sembra che abbiano funzionato le armi. Noi stiamo aiutando l'Ucraina militarmente dal primo giorno dell’aggressione, abbiamo approvato sempre qualsiasi tipo di aiuto. Se lei mi dice che è giusto pensare di andare avanti ancora per altri mesi o anni a mandare armi le dico di no – ha affermato Salvini – Nel frattempo si è aperto anche il conflitto tra Israele e Hamas, poi ci sono i pirati (le milizie Houthi, ndr) nel Mar Rosso, in Iran ci sarà un processo elettorale, e c’è la Cina che guarda a Taiwan… Insomma, io vorrei spegnere questi focolai".