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Per Patuanelli serve il finanziamento pubblico ai partiti, Conte: “È sua opinione, M5s resta contrario”

Per Stefano Patuanelli, capogruppo M5s in Senato, bisognerebbe reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti. Subito arriva la precisazione di Giuseppe Conte: “È sua opinione personale. M5s resta contrario”.
A cura di Annalisa Girardi
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Secondo Stefano Patuanelli, ex ministro e oggi capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Senato, bisognerebbe reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti. Una confessione che affida al Corriere della Sera, affermando di essere consapevole che le sue parole innescheranno le polemiche. Già, perché il M5s si è sempre considerato padre morale dell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (arrivata poi nel 2013 con il governo di Enrico Letta). E il suo leader, Giuseppe Conte, continua a dirsi assolutamente contrario.

Patuanelli non nega che i finanziamenti pubblici in passato siano stati gestiti "spesso in modo improprio e a volte in modo illegale", portando a "casi di arricchimento personale". Anzi, rivendica il ruolo del suo partito nel "scardinare il sistema legato ai costi della politica". Ma il punto, secondo l'ex ministro, sarebbe esattamente questo: cioè che si sono confusi i costi della politica con quelli della democrazia. Secondo Patuanelli ci sono modalità diverse di finanziare pubblicamente i partiti, che possono "evitare le distorsioni del passato".

Non si è fatta attendere la replica del leader del M5s. Che in un post su Facebook ha scritto: "Il nostro Stefano Patuanelli esprime una sua opinione, del tutto personale, sul finanziamento pubblico dei partiti. L'ho sentito e mi ha spiegato che il suo è un discorso generale e astratto sui partiti e sulla democrazia. Mi ha chiarito, però, che non firmerebbe mai nell'Italia attuale e con la politica attuale una legge per il finanziamento pubblico dei partiti. Lo dico senza girarci intorno: la posizione del M5S è sempre stata e resta contraria al finanziamento pubblico dei partiti"

E ancora, ha proseguito Conte: "Il M5S è la dimostrazione vivente che si può fare politica senza imporre costi ai cittadini. E che si può fare politica senza svendere le proprie battaglie, mettendosi in alcuni casi al libro paga di grandi lobby o addirittura di Stati esteri, come fa qualche noto parlamentare. Il M5S continua a mantenere un'altra idea di politica, testimoniata dai fatti: oltre 100 milioni di euro a cui abbiamo rinunciato tra rimborsi elettorali e indennità degli eletti; risorse restituite ai cittadini, alle imprese, alle scuole; taglio dei vitalizi (che ora il centrodestra ripristina al Senato) e dei parlamentari, con risparmi per le casse pubbliche e dunque per il portafogli dei cittadini".

Per Conte, quindi, si deve continuare sulla via dell'autofinanziamento, oppure delle donazioni: che però devono essere una scelta del singolo cittadino, e non un costo imposto dalla politica.

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