video suggerito
video suggerito
Elezioni europee 2024

Per Meloni le elezioni europee sono un “referendum” fra due modelli di Europa

Secondo la presidente del Consiglio l’Ue non è stata all’altezza delle sfide affrontate in questi anni: “Serve un gigante politico, non un gigante burocratico”
A cura di Pietro Forti
71 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Mancano quattro giorni alle elezioni europee (si vota sabato 8 giugno dalle 15 alle 23 e domenica dalle 7 alle 23) e Giorgia Meloni è tornata a parlare di cosa significhi questo appuntamento al voto per il suo partito, Fratelli d'Italia. "Il voto dell’8-9 giugno è un referendum su che modello di Europa si immagina – ha spiegato la presidente del Consiglio, ospite di Agorà su Rai3 – Un referendum tra chi pensa che quando si parla di immigrazione la sfida sia redistribuire gli immigrati clandestini e chi pensa che la sfida sia difendere i confini esterni; tra chi pensa che la transizione verde si debba fare con l’elettrico cinese e chi pensa che si debba fare con la neutralità tecnologica; tra chi pensa che si debba incentivare la carne sintetica e chi pensa che si debbano difendere produzioni d’eccellenza europee; tra un’Ue che ci sanziona perché cerchiamo di sostenere le famiglie a fare figli e un’Unione che finalmente capisce che senza l’incentivo a mettere al mondo dei bambini noi siamo spacciati come civiltà".

La premier italiana si è soffermata anche sulle sfide di fronte alle quali, secondo lei, l'Ue non si è dimostrata all'altezza: "Serve un’Europa che sia un gigante politico, che non abbiamo visto in questi anni – ha detto Meloni – Ce ne siamo resi conto quando sono arrivati gli shock, con la guerra in Ucraina e la ma sta ancorapandemia: noi abbiamo visto un gigante burocratico. Ci diceva ogni "micro-cosa" e non è stata in grado di affrontare le sue grandi sfide storiche".

La presidente del Consiglio in passato ha criticato la gestione europea della pandemia, mentre ha collaborato con la Commissione europea e con la presidente Ursula von der Leyen soprattutto sul dossier immigrazione. Ora punta a un'alleanza per governare l'Ue: "Con una maggioranza diversa e una sfida che fino a qualche mese fa era impensabile – ha commentato – Vorremmo giocarla fino in fondo". La possibile nuova maggioranza, tuttavia, secondo Meloni non sarebbe allargata ai Socialisti europei, mentre non ha chiuso a un'alleanza con il partito europeo di cui fa parte la Lega di Matteo Salvini, Identità e Democrazia, un'ipotesi che secondo alcuni analisti politici non sarebbe da sottovalutare. Un articolo del Financial Times pubblicato oggi ha analizzato le possibili scelte di Meloni dopo il voto: secondo il quotidiano britannico, Meloni sarebbe davanti a un bivio. Da una parte, potrebbe puntare su un’alleanza che la porti ad appoggiare la candidatura a un secondo mandato da presidente della Commissione europea di Ursula von der Leyen; dall’altra potrebbe cogliere l’invito da parte di Marine Le Pen, leader del Rassemblement National e alleata europea di Matteo Salvini in Identità e Democrazia, a "fondere Ecr e Id in un supergruppo di estrema destra, che avrebbe più potere all'interno dell'assemblea".

"La transizione verde è un alibi per attaccare le libertà", dice Meloni

Il programma di Fratelli d'Italia contiene posizioni molto critiche su sulla transizione ecologica, che il partito di Meloni considera un insieme di "eco-follie". La leader oggi ha voluto ribadire questo concetto: "La mia idea della transizione verde è di una sostenibilità ambientale che lavora di pari passo con la sostenibilità sociale ed economica – ha commentato – Non ha senso se inseguiamo la transizione verde legandoci mani e piedi a un elettrico cinese che viene prodotto con le centrali a carbone. Si chiamano emissioni globali per una ragione: se vengono prodotte dall’altra parte del globo terrestre a noi arrivano lo stesso".

Meloni ha spiegato che, secondo lei, la transizione ecologica in Europa è servita a "normare ogni aspetto della vita dei cittadini" e continuare a imporre all'Italia politiche non gradite: "La transizione verde è diventata un alibi per entrare nelle nostre case e per un'attacco alle nostre libertà".

71 CONDIVISIONI
376 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views