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Per le missioni militari all’estero anche quest’anno spenderemo oltre 1 miliardo di euro

In Iraq il governo ha deciso di inviare fino a 1.497 soldati, con uno stanziamento di 300,7 milioni; in Libia saranno impiegati fino a 300 uomini, con 43,6 milioni. In questi fondi non rientrano però i soldi stanziati per fronteggiare l’immigrazione clandestina e i trafficanti.
A cura di Claudia Torrisi
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LaPresse 09-02-2011 Herat, Afghanistan I lagunari addestrano la polizia afghana nel controllo del territorio: perché la transizione avvenga è necessario creare le condizioni affinché il governo afghano espanda la propria azione sul territorio, ricostruendo le istituzioni, addestrando le forze di polizia e le altre forze di sicurezza. Prioritario è lo sforzo di ISAF per addestrare e supportare le forze di sicurezza afghane e questo è elemento importante per la transizione. Nella foto: i militari italiani durante l'addestramento

Il Consiglio dei ministri ha deliberato sull'autorizzazione della partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali. Dal provvedimento iniviato a Camera e Senato emerge che complessivamente, nel 2017, il nostro paese spenderà per le missioni all'estero 1,13 miliardi, più 295 milioni per la cooperazione, con un impiego di 7.459 militari e 167 unità delle forze di polizia.

Un impegno piuttosto solido è quello previsto per l'Iraq, dove il governo ha deciso di inviare fino a 1.497 soldati, rendendo per il 2017 il contingente italiano secondo solo a quello statunitense. Un invio deciso nell'ambito della "Coalition of the Willing" – "Coalizione dei volenterosi", sotto la guida Usa. I soldati avranno anche compiti di "force protection" nell'area di Mosul, specialmente nelle vicinanze della diga. Lo stanziamento per il 2017 per l'Iraq è di 300,7 milioni.

In Libia il contingente italiano sarà ancora impegnato nell'ospedale da campo di Misurata, nell'ambito dell'operazione "Ippocrate": ci sarà personale sanitario e militari con compiti di "force protection". In totale saranno impiegati fino a 300 uomini, con uno stanziamento per il 2017 di 43,6 milioni. In questi fondi non rientrano però i 3,6 milioni stanziati per fronteggiare l'immigrazione clandestina e assitere la Guardia costiera libica; gli 84 milioni di euro e 700 uomini dell'operazione Mare sicuro per proteggere il traffico mercantile e le piattaforme petrolifere antistanti la costa libica; e i 43,1 milioni per 585 uomini per l'operazione Sophia-Eunavformed contro gli scafisti nel Mediterraneo.

In Libano prosegue la missione Unifil con 1.125 uomini e 153 milioni stanziati per il 2017; mentre in Afghanistan è previsto uno stanziamento di 174,4 milioni per 900 uomini. L'Italia sarà poi impegnata nella missione Sea Guardian Nato nel Mediterraneo (287 unità e 17,5 milioni); in Kosovo con 538 unità e 78,6 milioni); ad Atalanta contro la pirateria con 407 uomini e 26,9 milioni; in Somalia con 123 uomini e 12,3 milioni; a Gibuti con 116 uomini e 12,3 milioni; nel Sinai in Egitto con uno stanziamento fino a 75 uomini e 4 milioni; nelle missioni Nato Active Fence in Turchia con 130 uomini e 11,8 milioni, "Spazio aereo" in Turchia con 6 uomini e 1,9 milioni; "Navi Mediterraneo" con 44 uomini e 1,8 milioni; in Lettonia con 160 uomini e 20 milioni; in Bulgaria con 110 uomini e 11,6 milioni;  in Islanda con 145 uomini e 3 milioni. Infine, 120 milioni andranno alle forze di sicurezza afghane e militari 126 uomini e 21,5 milioni negli Emirati, Bahrain e Qatar.

Oltre a queste, l'Italia nel 2017 sarà impegnata anche in missioni minori per numero di uomini e stanziamenti: in Bosnia, Albania, Cipro, Hebron, Gerico, Rafah, Palestina, India, Pakistan, Mali e Niger. Lo stanziamento per la cooperazione allo sviluppo e lo sminamento umanitario per il 2017, invece, è di 111 milioni di euro.

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