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Speciale referendum giustizia 12 giugno 2022

Per le elezioni amministrative e referendum si vota il 12 giugno

Il Consiglio dei ministri ha stabilito le date per le prossime elezioni amministrative e per i referendum: ci sarà un election day il 12 giugno.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sì all'election day. Il Consiglio dei ministri ha stabilito le date per le prossime elezioni: il prossimo 12 giugno si svolgeranno il primo turno delle amministrative e i referendum sulla Giustizia, mentre il 26 giugno si terrà il secondo turno delle elezioni locali. La notizia è confermata da fonti parlamentari. Il dem Stefano Ceccanti ha diffuso la notizia sul suo profilo Twitter: "Il Consiglio dei ministri ha ufficializzato le date delle elezioni amministrative: 12 giugno il primo turno, secondo turno il 26 giugno e referendum il 12 giugno". A quanto si apprende si dovrebbe votare solo domenica.

"Bene, è stata accolta la proposta della Lega che consentirà un risparmio di 200 milioni agli italiani", ha commentato il segretario leghista Matteo Salvini.

Degli otto quesiti referendari che erano stati sottoposti al giudizio della Corte Costituzionale solo cinque hanno ricevuto il via libera: sono stati respinti invece quelli sull’omicidio del consenziente, sugli stupefacenti e quello sulla responsabilità civile dei magistrati. Per rendere valido il referendum è necessario raggiungere il quorum del 50%+1 degli aventi diritto, per cui è fondamentale una larga partecipazione al voto, che potrebbe appunto essere agevolata dalla decisione di fissare un election day.

I cinque referendum sulla Giustizia riguardano l'abolizione della legge Severino (eliminazione delle norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali per il Parlamento europeo e italiano e alle elezioni regionali, provinciali e comunali di chi sia stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati); eliminazione dell'articolo 11 della legge Severino, che prevede per gli amministratori locali la sospensione, dopo la condanna di primo grado per alcuni reati; la riduzione dell'ambito dei reati per i quali è consentita l'applicazione delle misure cautelari e in particolare della carcerazione preventiva; separazione delle carriere tra giudici e pm; la cancellazione della norma che stabilisce che ogni candidatura per il Csm va sostenuta dalle firme di almeno 25 presentatori, per porre fine al sistema delle ‘correnti' nella magistratura; l'ultimo quesito referendario introduce il voto degli avvocati e dei professori universitari nei consigli giudiziari, anche per le valutazioni di professionalità dei magistrati.

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