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Per “La Padania” (e Bossi) il governo Monti è fuori di testa

Il quotidiano leghista attraversa gravi difficoltà sul piano economico-finanziario, ma sembra adattarsi perfettamente al ruolo che Senatùr & c. si sono ritagliati all’opposizione: “Un Governo fuori di testa”, è il titolo dell’editoriale di Bossi che attacca anche Napolitano.
A cura di Biagio Chiariello
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il quotidiano leghista attacca il nuovo esecutivo e il capo dello stato napolitano

«Ci è sempre piaciuto stare all'opposizione» affermava Umberto Bossi negli ultimi momenti di vita del Governo Berlusconi IV, preannunciando il niet padano (l'unico in Parlamento) al nuovo esecutivo tecnico presieduto da Mario Monti. Oggi quell'opposizione viene fuori in maniera prorompente dalle pagine de La Padania (il quotidiano, non la presunta area geografica che esiste perché esiste il Grana Padano) nell'articolo di testa a firma del Senatùr: «Un governo fuori di testa».

Un governo di tecnici che si è trasformato in un governo di politici, per altro fuori di testa, pronto a mettere mano ai diritti del popolo senza averne mai chiesto il consenso. Già, perché non solo sta clamorosamente uscendo dai suoi compiti (o almeno qualcuno vorrebbe così) ma soprattutto lo sta facendo annunciando provvedimenti che mai sarebbero passati con un esecutivo nato dal voto popolare.

L'editoriale di Bossi spazza via ogni presunto spiraglio di collaborazione col nuovo governo reo di aver annunciato «provvedimenti che mai sarebbero passati con un esecutivo nato dal voto popolare». Il riferimento è alla manovra da approvare entro l’8 dicembre che ha come obiettivo quello di correggere le stime della precedente gestione politico-economica. Ieri il premier ha illustrato le misure da approvare nel vertice di Strasburgo con la Merkel e Sarkozy. Una cosa che ha fatto andare su tutte le furie il leader leghista.

Lega-attacca-governo-monti-fuori-di-testa

E Bossi punta il dito anche contro Giorgio Napolitano, che si è mosso con interventi di «dubbia correttezza» pur di far saltare Silvio e favorire Mario. Secondo il Senatùr l'obiettivo del Presidente della Repubblica, «che non è il popolo», era «rimettere i conti a posto». Ma così facendo, aggiunge, «l’esecutivo sta sconfinando». L'acredine di Bossi nei confronti di Napolitano è motivata sicuramente dalle recenti dichiarazioni del Capo dello Stato in merito alla questione del diritto di cittadinanza ai figli di immigrati, mentre per quel che riguarda Monti la spiegazione è da ricercare nelsempreverde nodo delle pensioni.

Chiusura tagliente: «Un conto è vedere la montagna in cartolina, altro discorso è scalarla…».

C'è da dire che mentre Umberto Bossi era impegnato nella scrittura del suo editoriale, 31 giornalisti del quotidiano “verde” manifestavano con uno sciopero delle firme per «la situazione della testata che sta attraversando un momento di grave difficoltà sul piano economico-finanziario». La soluzione: cassa integrazione, tagli d'organico e contratti di solidarietà. Ma i giornalisti protestano. Nessun problema: La Padania chiama a scrivere il capo in persona.

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