Per la Consulta sono ammissibili 5 quesiti sulla Giustizia: solo 1 referendum inammissibile
Dopo la notizia arrivata oggi pomeriggio, del via libera a quattro quesiti referendari su sei in tema giustizia, durante una conferenza stampa il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato ha comunicato il verdetto della Consulta anche per quanto riguarda i due quesiti rimasti: è stato dichiarato ammissibile il quesito riguardante il voto degli avvocato nei consigli giudiziari sulle valutazioni dei magistrati, mentre è stato giudicato inammissibile quello sulla responsabilità civile dei giudici.
I cittadini saranno chiamati a votare per i quesiti ammessi in una data tra il 15 aprile e il 15 giugno. Oltre a quello annunciato questa sera sono stati ammessi quelli sull'abolizione della legge Severino, sulla limitazione delle misure cautelari, sulla separazione delle carriere dei magistrati e sull'elezione dei membri togati del Csm.I sei referendum, che avevano ricevuto a loro sostegno oltre quattro milioni di firme, erano stati promossi dalla Lega e dai Radicali. Nel frattempo in Parlamento si lavora anche riforma del Consiglio superiore della magistratura della Guardasigilli Marta Cartabia.
La Corte Costituzionale ha invece giudicato inammissibile sia il referendum sulla cannabis che quello sull'eutanasia. Il presidente della Consulta ha spiegato in conferenza stampa le motivazioni di questa decisione, sottolineando delle difficoltà nel modo in cui sono stati scritti i quesiti, che avrebbero aperto a molte più questioni rispetto a quelle su cui si proponevano di intervenire.
Infine, Amato ha raccontato che sulle decisioni prese in queste ore non tutti erano d'accordo: Nelle decisioni di ieri e di oggi sui quesiti referendari la Corte costituzionale, ha detto, "non sempre ha avuto orientamento unanime ma sono quindici cristiani…".