Per il ministro Sangiuliano la 18App va ridefinita con una soglia Isee, Renzi annuncia battaglia
"Ehi, Giorgia Meloni, ma che paura ti fa un ragazzo che legge o che va a teatro o che va a un concerto? Noi non molliamo: avanti con l'opposizione e la petizione": lo ha scritto su Twitter Matteo Renzi, criticando nuovamente il governo che vuole cancellare il bonus Cultura per i 18enni attraverso un emendamento alla manovra. Il leader di Italia Viva, che aveva introdotto il cosiddetto bonus 18App quando era a Palazzo Chigi, ha anche annunciato una petizione perché questo non venga abolito.
"Raggiunta quota 20.000 firme per la petizione lanciata da Italia Viva per salvare la 18App: una mobilitazione straordinaria che fa immaginare di poter raggiungere molto presto il nuovo obiettivo fissato a 50.000 sottoscrizioni", ha fatto sapere in una nota l'ufficio stampa del partito.
Il governo però insiste sulla necessità di usare diversamente quei soldi. Sempre in ambito culturale, ma con una rimodulazione. "Auspico che nasca una vera carta della cultura per i giovani", ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, all'Agi.
"L'emendamento è del Parlamento, ma reputo che si debba fare una riflessione. È necessario ridefinirla e rinominarla, affinché questo strumento diventi realmente una modalità di consumi culturali per i giovani, orientandoli alla lettura di libri, alla visita di mostre, ai corsi di lingua e alla musica", ha aggiunto il ministro, puntando il dito contro alcune criticità della 18App così come funziona ad oggi.
In particolare, secondo Sangiuliano, "va introdotta una soglia Isee che escluda le persone appartenenti a famiglie con redditi elevati". Non solo, secondo il ministro serve anche "mettere a punto un vero meccanismo anti truffe, e bisogna riperimetrare gli ambiti di utilizzo a consumi davvero culturali evitando aspetti grotteschi".
Il presidente della commissione Cultura alla Camera, Federico Mollicone, da parte sua ha detto: "È tutta propaganda, , non abbiamo detto che aboliamo il bonus cultura e basta, le opposizioni difendono un totem, noi tuteleremo i giovani e modificheremo la App18 eliminando le storture". L'esponente di Fratelli d'Italia è anche il primo firmatario dell'emendamento che punta a cancellare il bonus: "Gli interventi strutturali che sosteniamo sono gli stessi avviati da Dario Franceschini quando era ministro della Cultura. Ci prendiamo l'onere di portare avanti le riforme che riteniamo corrette che il centrosinistra aveva avviato ma su cui non aveva messo i soldi".
Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, infine ha concluso: "È una proposta, la valuteremo in commissione ma va fatto un ragionamento: ci sono tante truffe e quei soldi possono essere utilizzati per altre finalità sempre in ambito culturale".