Per il ministro Crosetto il continuo ripristino delle scorte di armi è “fisiologico”
L'Italia deve ricomprare tutte le armi che, con cinque decreti, ha inviato in Ucraina. Guido Crosetto, ministro della Difesa, non ha mai nascosto che quanto dato a Kiev vada in qualche modo ripristinato. Ma ora dice che un "continuo ripianamento" è fisiologico, mettendosi in linea con quanto sostenuto dalla presidente del Consiglio, secondo cui inviare armi all'Ucraina non comporta un esborso di spese per l'Italia.
"La cessione di materiale all'Ucraina si inserisce nel normale ciclo di vita logistico degli equipaggiamenti, che prevede un continuo aggiornamento agli standard tecnologici più avanzati al fine di mantenere lo strumento militare all'avanguardia permettendone la necessaria interoperabilità con le forze armare dei nostri alleati", ha detto Crosetto durante il question time alla Camera.
Il governo di Giorgia Meloni non ha intenzione di cambiare idea sull'aumento delle spese militare. Secondo gli addetti ai lavori queste cresceranno di oltre 10 miliardi all'anno, ma non è chiaro da dove arriveranno questi soldi. Per Crosetto, tuttavia, al di là degli incrementi, un "continuo ripianamento delle scorte" è "fisiologico", sia per quanto riguarda il "termine di vita operativo sia per l'ammodernamento degli stessi a prescindere dall'esigenza ucraina".
Rispondendo a un'interrogazione del Movimento Cinque Stelle, il ministro ha proseguito: "È da sempre così. Le esigenze di difesa nazionale quindi impongono la disponibilità di scorte adeguate". Crosetto non ha negato che, in questo quadro, sia anche necessario fare i conti con quanto ceduto in questi anni a Kiev; ma ha sottolineato che gli invii di armi sono sempre stati decisi dai governi precedenti: "Le mie riflessioni sulla necessità di ripristinare le scorte sono riferite al complesso dei materiali ceduti, inclusi quelli ricompresi nei precedenti cinque decreti decisi da un altro governo", ha detto.
Non si è fatta attendere la replica di Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle: "Non c'è nulla di fisiologico nell'invio delle armi. Questo governo è schienato alla Nato. Fate gli sceriffi di Nottingham contro gli italiani. I quali hanno bisogno di altre tutele", ha commentato in Aula l'e presidente del Consiglio.