Per i profughi ucraini che arrivano in Italia 300 euro mensili: l’ordinanza della Protezione civile
Arriva l'ordinanza della Protezione civile per l'accoglienza dei profughi: 300 euro mensili, pro capite, per ogni persona scappata dalla guerra, che abbia fatto richiesta di protezione temporanea e abbia trovato una sistemazione autonoma nel nostro Paese, anche presso parenti o amici. Il sostegno avrà la durata massima di tre mesi, a partire dalla data d'ingresso in Italia. In precedenza si era parlata di una somma di 600 euro.
Nel caso ci siano dei minori "in favore dell'adulto titolare della tutela legale o affidatario, è riconosciuto un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio di età inferiore ai 18 anni", si legge nel testo dell'ordinanza, firmata dal capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio.
Chi beneficerà del contributo, recita ancora l'ordinanza, non potrà accedere "ad altre forme di assistenza alloggiativa". È previsto però che il contributo venga erogato "in un'unica soluzione e in forma cumulativa", anche per due o tre mensilità, qualora i tempi delle domande dovessero prolungarsi oltre i 90 giorni dalla data di ingresso in Italia. Il contributo potrà essere erogato in contanti da un qualunque istituto di credito nel Paese, nel caso l'avente diritto non abbia un conto corrente: basterà presentare un documento di identità e la ricevuta del permesso per la protezione temporanea rilasciata dalla questura competente. Nel caso in cui i profughi trovino un lavoro, viene spiegato nell'ordinanza, "il beneficiario può continuare a fruire della misura in godimento per un periodo massimo di 60 giorni".
Per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, i profughi ucraini vengono equiparati ai cittadini italiani: verrà rilasciato loro un codice fiscale e con quello si potrà accedere alle prestazioni sanitarie. Ad ogni Regione viene riconosciuto un rimborso forfettario di 1.520 euro a profugo, per un massimo di 100mila unità.
"L'accoglienza diffusa riguarda i Comuni, gli enti del Terzo Settore. Abbiamo previsto questo percorso per raccogliere le disponibilità dell'accoglienza diffusa fino ad un massimo di 15mila posti, stabiliamo i criteri di accoglienza, le tariffe massime pro capite al giorno. Passeremo alla valutazione di queste disponibilità che poi ci consentirà poi di passare agli accordi attuativi", ha detto Curcio, presentando l'ordinanza. "Tutte le misure che sono previste nell'ambito dell'accoglienza hanno dei limiti di capienza – ha aggiunto – perché dovremo capire come verranno attivati questi nuovi istituti. Capiremo dal numero di attivazioni quanto queste misure ‘tireranno', una piuttosto che un'altra".