Per i 156 migranti della Alan Kurdi quarantena su una nave, con il supporto della Guardia Costiera
Su richiesta della ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha firmato oggi un provvedimento con il quale si nomina il Dipartimento delle libertà civili e per l'immigrazione soggetto attuatore dell'intervento di gestione sanitaria, con il supporto per l'assistenza della Croce Rossa per i 156 migranti presenti sulla nave Alan Kurdi in prossimità delle acque territoriali nazionali. Lo ha comunicato il ministero dei Trasporti.
La nave umanitaria che aveva chiesto aiuto nei giorni scorsi all'Italia e a Malta, è ora diretta verso la Sicilia, dove sta cercando un riparo per il maltempo. Il no del governo italiano allo sbarco è arrivato per effetto del nuovo decreto interministeriale, con il quale i porti italiani sono stati dichiarati non sicuri, a causa della pandemia di coronavirus.
Il centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano (Mrcc), aveva fatto sapere l'ong Sea Eye, "ha rifiutato la richiesta del capitano della Alan Kurdi Bärbel Beuse di cibo, medicine e carburante, dicendo che le motovedette per questo trasporto non erano disponibili a Lampedusa e Linosa. L'Italia ha indicato di rivolgersi a Malta che ha risposto di non essere disponibile ad aiutare. E la situazione a bordo sta peggiorando, perché la nave non è adatta per la sistemazione permanente di 150 persone. Avremo bisogno di cibo entro le prossime 48 ore, dice il capitano". Neanche il Centro di coordinamento marittimo tedesco (Mrcc diBrema), prosegue Sea Eye, si era detto disponibile ad intervenire per la nave battente bandiera tedesca.
"Questo intervento – si legge nella nota del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture – è coerente con le politiche del governo italiano sull'immigrazione e si è reso necessario a seguito del rifiuto, da parte della Alan Kurdi, di seguire la procedura per l'accoglienza nel proprio paese di bandiera che è la Germania".
"Il provvedimento prevede che venga individuata, con il supporto tecnico della Guardia Costiera, una nave sulla quale, nelle prossime ore, potranno essere trasferiti i migranti per la quarantena e i controlli da parte della Croce Rossa Italiana e delle autorità sanitarie locali", spiega ancora il Mit.
"L'intervento di natura umanitaria non può avvenire con lo sbarco presso i porti italiani, a causa della forte pressione organizzativa e sanitaria, in questa fase emergenziale da Covid-19" sottolinea la nota. "Pressione che renderebbe complesso affrontare l'accoglienza in piena sicurezza per i soccorritori e per le persone soccorse. Tale intervento avviene inoltre, nel pieno rispetto delle regole vigenti per gli italiani in Italia e per gli italiani che rimpatriano, nonché a seguito della Dichiarazione sui porti italiani ai sensi della convenzione di Amburgo" conclude il Mit.