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Per Giorgetti Draghi potrebbe governare anche dal Colle. Meloni: “Presidente va eletto da cittadini”

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni commenta le dichiarazioni del leghista Giorgetti, che vorrebbe Mario Draghi Presidente della Repubblica, ma comunque alla guida del “convoglio”. Secondo la presidente di Fdi questo presidenzialismo di fatto sarebbe sbagliato: “In primo luogo si deve fare una legge costituzionale e poi il presidente va eletto e va eletto dai cittadini”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha contestato la proposta avanzata dal ministro leghista Giorgetti, secondo cui il presidente del Consiglio Mario Draghi sarebbe il candidato ideale per il Colle, perché da lì potrebbe comunque continuare gestire anche le riforme necessarie previste dal Pnrr, seguendo anche l'attività del governo, non proprio da giudice imparziale. In pratica si tratterebbe di una sorta di semipresidenzialismo, che non piace alla leader di Fratelli d'Italia.

"L'idea di un presidenzialismo di fatto imposto dall'alto a me non convince, indipendentemente dall'autorevolezza indiscussa del presidente Draghi", ha detto Giorgia Meloni in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulla proposta di Giancarlo Giorgetti. E ha aggiunto: "Poi, se si vuole trattare del presidenzialismo, io sono disponibile anzi noi lo stiamo rilanciando", sottolineando che per questo "in primo luogo si deve fare una legge costituzionale e poi il presidente va eletto e va eletto dai cittadini".

Cosa aveva detto esattamente l'esponente dell'ala più moderata del Carroccio. La sua dichiarazione, rilasciata a Bruno Vespa per il suo libro, ‘Perché Mussolini rovinò l'Italia (e perché Draghi la sta risanando)', era molto di più di un endorsement a favore dell'ex presidente della Bce: "Draghi potrebbe guidare il convoglio anche dal Quirinale. Sarebbe un semipresidenzialismo de facto", ha detto nel volume in uscita il 4 novembre per Mondadori Rai Libri.
"Già nell'autunno del 2020 le dissi – ha detto Giorgetti a Vespa – che la soluzione sarebbe stata confermare Mattarella ancora per un anno. Se questo non è possibile, va bene Draghi".

Su stato d'emergenza governo non ha ancora deciso

Dopo un colloquio di oltre un'ora a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Draghi Meloni riferisce ai giornalisti che il governo non ha ancora deciso sulla proroga dello stato d'emergenza, anche se il sottosegretario Sileri ha anticipato che potrebbe essere prolungato fino al 31 marzo: "Il presidente del Consiglio ci ha detto che non è ancora stato deciso nulla sulla proroga dello stato di emergenza", ha assicurato la presidente di Fdi.

Per Meloni con gli 8 mld della manovra si deve tagliare cuneo fiscale

"Abbiamo portato al presidente del Consiglio alcune nostre rivendicazioni e proposte, oggi sulla manovra, partendo dalle tasse su cui Fratelli d'Italia rivendica che 8 miliardi vadano interamente sul lavoro e sul taglio del cuneo contributivo da dividersi tra aziende e lavoratori possibilmente con priorità a giovani e donne". Sugli 8 miliardi previsti dalla manovra di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri, destinati appunto alla riduzione della pressione fiscale, a decidere sarà Parlamento.

Pensioni, Fdi chiede di intervenire su pensioni d'oro

A proposito delle pensioni Meloni ha ricordato che "A dicembre scadrà il contributo di solidarietà che era stato chiesto ai pensionati molto, molto più fortunati di quelli che vanno in pensione oggi o dei giovani di domani: chiediamo che si reintroduca il contributo di solidarietà e abbiamo portato al presidente Draghi la nostra storica proposta di ricalcolo delle pensioni retributive troppo alte per sanare la vergogna delle pensioni d'oro". 

Meloni in difesa del portuale di Trieste Puzzer

"Credo che in questa Nazione si abbia ancora il diritto di manifestare il dissenso. Sono rimasta molto colpita dal Daspo che è stato comminato al sindacalista Stefano Puzzer per un banchetto messo in mezzo alla piazza. Non credo che queste siano reazioni degne di una democrazia. Noi non siamo la Corea, non siamo la Cina, non siamo i talebani, non siamo la Turchia", ha detto ancora Meloni dopo l'incontro con il premier Draghi, commentando la vicenda del portuale di Trieste, a capo della protesta no green pass, che in questo momento sta facendo ritorno dalla Capitale, da dove è stato allontanato con un foglio di via obbligatorio con divieto di soggiorno per un anno nella Capitale dopo la sua azione dimostrativa in piazza del Popolo.

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