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Covid 19

Per chi sono consigliati AstraZeneca e Johnson&Johnson e a quali fasce d’età verranno somministrati

Con la circolare ministeriale e con l’ultimo parere del Cts viene chiarito l’utilizzo dei vaccini AstraZeneca e Johnson&Johnson: i due vaccini, a vettore adenovirale, rimangono fortemente raccomandati per la fascia over 60, ma in alcuni casi specifici potranno essere impiegati per l’immunizzazione della fascia 18-59 anni.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il vaccino di AstraZeneca può essere somministrato anche agli under 60, se i cittadini a cui è stato già inoculato il farmaco per la prima dose decidono liberamente, firmando un consenso informato, di voler completare l'immunizzazione senza ricorrere alla vaccinazione mista, cioè senza utilizzare un secondo vaccino a mRna (Pfizer o Moderna). È questa la decisione del ministero della Salute, dopo l'ultimo parere del Comitato tecnico scientifico, sull'uso dei vaccini a vettore virale AstraZeneca e Johnson&Johnson.

Nella circolare ministeriale, firmata dal direttore generale, Giovanni Rezza, si legge: "Secondo quanto evidenziato dal Cts, ferma restando la indicazione prioritaria di seconda dose con vaccino a mRNA, ispirata ad un principio di massima cautela rivolto a prevenire l’insorgenza di fenomeni VITT in soggetti a rischio basso di sviluppare patologia COVID-19 grave e a un principio di equità che richiede di assicurare a tutti i soggetti pari condizioni nel bilanciamento benefici/rischi, qualora un soggetto di età inferiore ai 60 anni, dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Vaxzevria, pur a fronte di documentata e accurata informazione fornita dal medico vaccinatore o dagli operatori del centro vaccinale sui rischi di VITT, rifiuti senza possibilità di convincimento, il crossing a vaccino a mRNA, allo stesso, dopo acquisizione di adeguato consenso informato, può essere somministrata la seconda dose di Vaxzevria". 

In sostanza se un soggetto dai 18 ai 59 anni, per avendo ricevuto tutte le indicazioni da parte de medico vaccinatore a proposito del rischio che si verifichi una reazione avversa grave, cioè la trombosi venosa trombocitopenica da vaccino (VITT) – un disturbo raro che può presentarsi dopo la somministrazione dei vaccini a vettore virale – può rifiutarsi di sottoporsi alla vaccinazione mista, cosiddetta ‘eterologa', preferendo la somministrazione del vaccino Vaxzevria di AstraZeneca.

Ma la forte raccomandazione, viene ribadito nel parere del Cts allegato alla circolare, è che agli under 60 vengano somministrati vaccini a mRNA: "In ottemperanza a un principio di massima cautela ispirato a prevenire l'insorgenza di fenomeni Vitt in soggetti a rischio basso di sviluppare patologia Covid-19 grave e a un principio di equità che richiede di assicurare a tutti i soggetti pari condizioni nel bilanciamento benefici/rischi", innanzitutto "conferma la raccomandazione, già espressa in data 11 giugno, all'utilizzo di un vaccino a mRna nei soggetti di età inferiore ai 60 anni". 

E per quanto riguarda l'utilizzo dell'altro vaccino a vettore virale Janssen? "In merito alle richieste di chiarimenti relative al vaccino Jansen si specifica quanto segue: il Cts, con parere trasmesso con circolare prot. n° 26246 dell’11 giugno 2021, ha raccomandato il vaccino Janssen per soggetti di età superiore ai 60 anni, anche alla luce di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica di Aifa. Il Cts ha inoltre previsto la possibilità che si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione, e che in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente".

Questo significa in pratica che il vaccino Johnson&Johnson resta indicato per la fascia over 60, perché si tratta di un vaccino adenovirale, come quello di AstraZeneca, e quindi vale lo stesso principio di precauzione, per scongiurare il verificarsi di casi di VITT, anche se rari.

Ma il rapporto benefici-rischi del suo impiego potrebbe risultare favorevole anche per gli under 60, nei casi in cui la vaccinazione monodose è considerata preferibile. Per esempio, dice la circolare, nelle "campagne vaccinali specifiche per popolazioni non stanziali e/o caratterizzate da elevata mobilità lavorativa e, più in generale, per i cosiddetti gruppi di popolazione ‘hard to reach'. Infatti, in tali circostanze, peraltro già indicate dal Cts, considerate le criticità relative alla logistica e alle tempistiche della somministrazione di un ciclo vaccinale a due dosi, il rapporto benefico/rischio della somministrazione del vaccino Janssen in soggetti al di sotto dei 60 anni potrebbe risultare favorevole".

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