Pensioni, su Opzione Donna ipotesi ritorno alla vecchia misura: governo lavora a modifiche manovra
L'ipotesi di una completa inversione a U era già nell'aria, ma di certo per ora c'è soltanto che l'articolo che contiene la proroga di Opzione Donna cambierà ancora. Lo scenario che si va delineando è quello di un ritorno alla versione originaria della misura, ma solo per qualche mese.
Fino ad ora Opzione Donna consentiva l'uscita a 58 anni per le dipendenti e a 59 per le autonome, indipendentemente dai figli e sempre con 35 anni di versamenti e il ricalcolo contributivo dell'intero assegno. Ma tutto questo potrebbe essere prolungato solo per un periodo circoscritto di tempo.
Nell'ultima versione del testo della manovra si proroga di un anno la possibilità di uscire anticipatamente dal lavoro per le donne, ma limitatamente a tre categorie di lavoratrici, cioè caregiver, donne con un'invalidità civile superiore o uguale al 74% e lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Questi criteri però sarebbero anche legati anche al numero di figli: si va in pensione a 58 anni con due figli o più, a 59 con un figlio, a 60 altri casi.
Una mini proroga della norma attuale, seppur per un periodo limitato di tempo, consentirebbe di risparmiare risorse (prorogare la vecchia Opzione donna costa circa 110 milioni), con l'idea poi, tra 6-8 mesi, di arrivare a una riforma più complessiva del sistema pensionistico. Una sorta di percorso a step, così come è avvenuto con un'altra misura, Quota 103, che ha introdotto per un anno la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi, in attesa appunto di una riforma strutturale delle pensioni.
Il problema principale infatti riguarda proprio le coperture: i ministeri, a quanto si apprende, stanno cercando di rendere l'intervento maggiormente inclusivo, introducendo possibili correttivi. Nell'ultima versione della legge di bilancio, come si diceva, sono state già apportate delle modifiche che restringono la platea, rispetto alle prime bozze che erano circolate. Non si parla più invece della possibilità di eliminare del tutto dai requisiti per usufruire dell'uscita il numero di figli: una settimana fa sembrava che il governo potesse rimuovere questo criterio dalla norma, ma il testo della manovra, bollinato dalla Ragioneria di Stato, riportava ancora questo requisito.