Pensioni, sanità, famiglie e salari: le priorità della maggioranza per la prossima manovra
Si è svolto a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza per fare il punto sulla ripartenza dei lavori del Parlamento, in vista della stesura della manovra. La riunione è durata circa due ore. Insieme a Giorgia Meloni hanno partecipato i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e i capigruppo di Camera e Senato dei partiti di centrodestra che sostengono il governo. Assente invece il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti. Anche per l'assenza del titolare di Via XX Settembre, come era stato anticipato, il vertice non ha affrontato nel dettaglio le misure e soprattutto le risorse disponibili per la prossima legge di bilancio.
Meloni aveva già fatto capire ai suoi ministri che non è possibile accontentare le richieste di tutti i partiti, perché i margini sono stretti: al momento la priorità è confermare il taglio del cuneo fiscale. La maggioranza al termine dell'incontro ha fatto sapere di aver stabilito a grandi linee come ripartire le risorse, che andranno concentrate su salari, sanità, famiglie e pensioni. Fonti di governo dopo il vertice hanno ribadito la compattezza della coalizione, che "ha affrontato brillantemente l'ultimo anno nonostante i tentativi di divisione e sabotaggio".
"Si preannuncia un anno complesso che la maggioranza è pronta ad affrontare con determinazione e serietà", dicono le stesse fonti, "a partire dalla Legge di Bilancio sulla quale i partiti della maggioranza sono tutti concordi nel concentrare le risorse su salari, sanità, famiglie e pensioni, a partire da quelle dei giovani". È ormai dato per assodato che non si potrà andare incontro alle richieste della Lega, che avrebbe voluto inserire già in questa legge di bilancio una Quota 41 per tutti, e neanche alzare le pensioni minime fino a 1000 euro, obiettivo accarezzato da Forza Italia.
Uno dei nodi da sciogliere in vista della legge di bilancio è comunque il Superbonus, che potrebbe subire una stretta (anche se l'ipotesi di privilegiare solo i redditi bassi potrebbe essere di difficile attuazione): sul tavolo c'è l'ipotesi di una proroga per i cantieri avviati per i condomini, perché i lavori rischierebbero di rimanere incompleti se si rispettasse la scadenza fissata per fine anno. Oggi intanto il M5s ha rilanciato il parere di Nomisma che in audizione in commissione Ambiente della Camera nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'impatto ambientale degli incentivi ha sottolineato il valore economico dello strumento. Ma alla riunione con Meloni i ministri non sono entrati nel dettaglio delle cifre della prossima legge di Bilancio.
Al momento pare che si dovrà aspettare ancora anche per il bonus benzina, che non sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri di domani, dove invece sarà esaminato il decreto per il contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità giovanile, ribattezzato decreto Caivano.