Pensioni, Matteo Salvini dice che l’obiettivo di legislatura resta Quota 41
La Manovra oggi arriva in Senato, aprendo ufficialmente la sessione di Bilancio dopo giorni di mediazione tra le forze di maggioranza. Matteo Salvini si dice soddisfatto sull'intesa raggiunta – soprattuto per quanto riguarda i fondi per il ponte sullo Stretto e le pensioni – ma non nasconde che avrebbe voluto una "pace fiscale più incisiva" e conta comunque di arrivarci entro la fine della legislatura. "Soddisfatto per l'aumento di stipendi e pensioni e per il record di fondi per la sanità. Abbiamo smentito i veleni di chi non credeva alle risorse per il Ponte sullo Stretto e su Quota 103 abbiamo trovato una buona mediazione. La situazione economica non è rosea ma entro la legislatura confidiamo di raggiungere tutti gli obiettivi", ha detto in un'intervista con il Corriere della Sera, facendo appunto sapere che avrebbe però "voluto una pace fiscale ancora più incisiva e la pace edilizia per azzerare milioni di problemi arretrati per piccole irregolarità".
Uno dei capitoli più discussi nelle scorse settimane è stato proprio quello sulle pensioni. "L'attenzione ai conti non deve diventare la scusa per rovinare migliaia di famiglie. Quota 103 permette di andare in pensione a più di 50 mila persone, è un passo in avanti rispetto alle ipotesi di Quota 104 e soprattutto della legge Fornero che oltre ad allungare i tempi per lasciare il lavoro aveva prodotto perfino il dramma degli esodati. Il nostro obiettivo resta comunque Quota 41", ha aggiunto poi il leader della Lega.
Non la pensa allo stesso modo il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, secondo cui in tema pensioni "è stato commesso l'ennesimo tradimento" e "persino Fornero si è stupita perché il trio Meloni-Salvini-Tajani è stato più duro di lei". In generale secondo l'ex presidente del Consiglio – intervistato da La Stampa – la Manovra "è una pioggia di nuove tasse con un attacco a pensioni e casa".
Critici anche i sindacati, che hanno lanciato uno sciopero e manifestazioni in tutte le piazze italiane: "Con la Uil abbiamo proclamato uno sciopero nazionale di otto ore e manifestazioni articolate in tutta Italia. S'inizia il 17 novembre e si finisce il primo dicembre. Non se ne può più, è chiaro. La misura è colma. Non c'è scelta. La manovra toglie il respiro al mondo del lavoro, ai pensionati, ai cittadini in difficoltà", ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in un'intervista sempre con La Stampa. In tema pensioni ha aggiunto: "Hanno fatto un capolavoro: sono riusciti a peggiorare la Fornero. Fanno cassa con la previdenza, compresa la non piena rivalutazione degli assegni pensionistici, dopo aver anche tagliato il Reddito di cittadinanza. In sintesi, è una manovra sbagliata e socialmente inaccettabile".
Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, in un colloquio con il QN, ha replicato: "Sulle pensioni si parlava di Quota 104, per noi non era auspicabile andare sull'età: quindi siamo tornati a Quota 103: il preludio per arrivare a Quota 41 anni di contribuzione piena. Ci siamo orientati sul sistema contributivo, anche perché pesa per i tre quarti dei pensionandi e andrà sempre aumentando. È l'indirizzo giusto per andare in direzione del raggiungimento di Quota 41 piena nei prossimi anni. La Fornero è un'altra cosa. Non esisteva Quota 103 e abbiamo tolto anche alcuni paletti per cui in alcuni casi si andava in pensione a 71 anni. Rispetto a Quota 104 con finestre, la proposta è notevolmente migliorativa. Ovviamente questa non è la finanziaria delle pensioni: è la manovra del taglio del cuneo fiscale".