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Elezioni politiche 2022

Pensioni, le proposte dei partiti: da Quota 41 al ritorno alla legge Fornero dal 2023

Una parte di campagna elettorale si gioca anche sul tavolo delle pensioni, con i sindacati preoccupatissimi per lo spettro del ritorno alla Fornero dal 2023. Salvini propone Quota 41, Berlusconi le pensioni a mille euro. Il centrosinistra vuole allungare la lista dei lavori usuranti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Con la campagna elettorale è tornato improvvisamente al centro dell'agenda di alcuni partiti il tema pensioni. O meglio, al centro delle agende dei partiti che mirano a ottenere quei voti. È l'esempio di Lega e Forza Italia, che promettono rispettivamente Quota 41 e pensioni a mille euro garantiti. Gli altri partiti, invece, hanno le loro proposte ma non ne fanno dei cavalli di battaglia. Il voto dei pensionati – e in generale delle fasce di età più alte – è fondamentale in Italia, soprattutto per via dell'età media. E i leader politici lo sanno bene. Inoltre c'è lo spettro del ritorno alla legge Fornero dal gennaio del 2023 e la preoccupazione è tanta, soprattutto tra i sindacati. Il problema è che gli ultimi scivoli previsti, tra cui Quota 102 e Opzione donna, scadono alla fine dell'anno.

Cosa vuole fare il centrodestra con le pensioni

Il centrodestra, da programma al punto nove, parla genericamente di "innalzamento delle pensioni minime, sociali e di invalidità" e di "flessibilità in uscita". Non è un segreto, infatti, che Meloni sia molto più prudente di Salvini e Berlusconi, poiché sa bene che le promesse che in queste ore stanno facendo i due leader costano moltissimo.

Quota 41, secondo la Lega, è il modo migliore per evitare il ritorno alla Fornero – che significa pensione a 67 anni – garantendo a chi ha lavorato per quarantuno anni di poter lasciare il proprio impiego. Salvini, tra l'altro, è tornato ad attaccare duramente proprio l'ex ministra in tv. Berlusconi, intanto, promette a tutti le pensioni a un minimo di mille euro. Le due idee, però, se combinate tra loro costerebbero ben 30 miliardi l'anno. Per Quota 41 si parla di 8 miliardi l'anno.

Le proposte di Pd, Movimento 5 Stelle e Terzo polo sulle pensioni

Il centrosinistra – o almeno quello riunito intorno al Pd – propone la pensione agevolata per chi svolge mansioni usuranti, rendendo poi strutturali Ape sociale e Opzione donna. Il terreno su cui – più o meno – si stava muovendo il governo Draghi in vista della scadenza della fine dell'anno. La sinistra, però, che fa parte della stessa coalizione, guarda con molto interesse alle proposte della destra. Più generose in termini di pensioni.

Il Movimento 5 Stelle, allo stesso modo, propone un ampliamento importante dei lavori considerati usuranti. Idem sulla proroga di Ape sociale e Opzione donna. Inoltre per i giovani viene richiesto il riscatto gratuito della laurea e il riconoscimento dei periodi di tirocinio.

Nel Terzo polo non ci si nasconde: l'opzione più probabile è il ritorno alla legge Fornero. Non è necessario introdurre particolari modifiche.

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