Pensioni, l’Ape volontaria costerà in media il 4,7% per ogni anno d’anticipo
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini ha presentato le tabelle relative agli interventi in legge di bilancio dedicati all'anticipo pensionistico volontario. Secondo i calcoli di previsione pubblicati online, l'Ape volontaria costerà tra il 2% e il 5,5% annuo, a seconda del numero di mesi o anni di anticipo richiesti dal lavoratore e della pensione netta maturata, che verranno scontati dall'assegno pensionistico tre anni dopo la richiesta di Ape. Nel caso in cui il pensionando decidesse di richiedere una somma pari all'85% della pensione netta maturata al momento della domanda, la rata media dell'Ape sarà pari al 4,7% circa per ogni anno di anticipo contributivo.
Nel documento elaborato dallo staff di Nannicini figurano esempi pratici che permettono di capire in quale maniera verrà applicata l'Ape volontaria a seconda dei casi, ad esclusione ovviamente delle singole situazioni che potrebbero variare rispetto allo standard esemplificativo. Nelle simulazioni si trovano quindi due casi diversi: il primo riporta la situazione pensionistica di un ipotetico Marco che ha maturato una pensione lorda di 1.000 euro mensili, mentre il secondo quello di Martina, che ha invece un assegno lordo mensile pari a 1.615 euro. Nel caso di Marco, a guardare la simulazione, la pensione netta sarebbe pari a 865 euro, mentre chiedendo un anticipo dell'85% l'assegno mensile ammonterebbe a 736 euro per i primi 3 anni e, successivamente, quando scatterà la pensione vera e propria, toccherà quota 725 euro, per un costo ventennale del 4,6% per ogni anno d'anticipo. Nel caso di Martina, invece, a fronte di una pensione netta maturata pari a 1.286 euro e un anticipo dell'85% a 1.093 euro, dopo tre anni si troverebbe a percepire un assegno da 1.078 euro con un costo del 4,7% per anno d'anticipo.
I calcoli riportati riguardano la sola Ape volontaria, ovvero quella che verrà richiesta per scelta, per anticipare di qualche anno l'entrata in pensione e che verrà coperta da un apposito prestito bancario e un'assicurazione sottoscritti dal pensionando – mentre per quei lavoratori in condizioni di bisogno, disoccupati di lungo corso, che svolgono lavori usuranti o che hanno a carico parenti stretti, ci sarà la possibilità di richiedere l'Ape social e i costi relativi all'anticipo saranno sostenuti dallo Stato. I dipendenti pubblici, privati e autonomi con 63 anni d'età, che avranno accumulato almeno vent'anni di anzianità contributiva potranno quindi richiedere l'Ape volontaria a 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia. In questo modo riceveranno dapprima una certificazione della futura pensione dall'Inps, che dovranno poi sottoscrivere, decidendo la quota di Ape richiesta. In seguito, all'accettazione della domanda di anticipo pensionistico, entreranno in pensione e inizieranno a percepire un assegno mensile. Nel caso di Ape volontaria, le rate del prestito concesso per poter anticipare l'entrata in pensione inizieranno a essere pagate dal contribuente a partire dal terzo anno, ovvero allo scattare della pensione vera e propria, per i successivi vent'anni.
Secondo i calcoli del Governo, i lavoratori dipendenti e autonomi con almeno 63 anni di età che potranno accedere all’Ape volontaria saranno circa 300.000 nel 2017 e 115.000 nel 2018, mentre la platea potenziale per l’Ape social sarà di 35.000 persone nel 2017 e 20.000 nel 2018, oltre a 50.000 per i lavoratori precoci (25.000 l'anno). Per i lavoratori usuranti la platea sarà composta da 6.000 persone ogni anno. La spesa totale per gli interventi in materia previdenziale sarà di 6,8 miliardi tra il 2017 e il 2019.
