Pensioni, il governo vuole estendere Opzione donna con la manovra: ma restano le categorie
Opzione donna potrebbe cambiare, di nuovo. Ma non tornerà alla versione originale, come il governo aveva promesso – a un certo punto – salvo poi tradire le aspettative di decine di migliaia di lavoratrici. In campagna elettorale, i partiti di centrodestra avevano parlato di rendere strutturale la misura, poi con la scorsa legge di Bilancio è stata modificata a tal punto da renderla accessibile solo a poche centinaia di persone. Ora, però, sarebbe pronta una parziale marcia indietro. Certo, sempre coperture permettendo. Da quanto filtra da fonti dell'esecutivo, sarebbero in corso dei ragionamenti per estendere la misura eliminando il paletto dei figli, che tanto aveva fatto arrabbiare lavoratrici e opposizioni.
La versione originale di Opzione donna prevedeva che potessero andare in pensione in anticipo le lavoratrici con 58 anni di età e 35 di contributi versati, con un ricalcolo con il sistema integramente contributivo, che si traduceva in un taglio netto dell'assegno. Lo scivolo è stato confermato nel 2023, ma con delle modifiche che hanno ridotto drasticamente la platea delle possibili beneficiarie. È stato inserito il limite delle categorie, ovvero caregiver, invalide almeno al 74%, dipendenti di aziende in crisi o licenziate, e l'età è stata portata a 60 anni, riducibili in base al numero dei figli.
Il paletto maggiore, chiaramente, è quello delle categorie: prima Opzione donna si applicava praticamente a tutte le lavoratrici, ora solo a una platea minima. E, tra l'altro, bisogna sempre vedere se la lavoratrice in questione decide di tagliarsi l'assegno piuttosto che aspettare qualche anno in più. Insomma, la scelta di aderire non è scontata. Ora il governo sarebbe pronto a rivedere lo scivolo eliminando il criterio dei figli: quest'anno, con uno si va in pensione a 59 anni e con due a 58. Oltre ai 35 di contributi versati che restano a prescindere. Perciò, nel 2024, Opzione donna potrebbe tornare agli originali 58 anni più 35 di contributi, ma solo per le categorie previste.