Pensioni, il governo Meloni taglia le rivalutazioni nel 2024: chi ci perde e chi ci guadagna
Anche nel 2024, per risparmiare sulla spesa previdenziale, non tutte le pensioni saranno adattate nello stesso modo all'inflazione. Il governo Meloni ha già annunciato che con la legge di bilancio stabilirà di nuovo un taglio sulla rivalutazione obbligatoria dovuta all'aumento dei prezzi. Così, chi ha un assegno al di sopra di una certa soglia non riceverà l'intero aumento a cui avrebbe diritto, ma solo una parte.
Come detto, la misura era già stata attuata l'anno scorso, quando l'esecutivo aveva deciso di mantenere l'adeguamento all'inflazione al 100% solo per chi aveva una pensione fino a quattro volte l'importo minimo, quindi circa 2.100 euro lordi al mese. Da quella soglia in su partivano le riduzioni, che aumentavano man mano fino ad arrivare a chi si trovava oltre dieci volte sopra la minima – quindi con più di 5.200 euro lordi al mese. Per loro, l'inflazione veniva recuperata solo per il 32%.
Per il 2024, i numeri non sono ancora ufficiali e la presidente del Consiglio ha dato solo una prima indicazione in conferenza stampa: resterà il 100% fino a quattro volte l'importo minimo, e per la fascia superiore invece si passerà al 90%. Questo vuol dire che ad esempio, se l'inflazione fosse del 10%, gli assegni più bassi saliranno dell'intero 10%, mentre quelli più alti solo del 9%, e così via a scendere.
Non è ancora certo quanto sarà il tasso d'inflazione per il 2023. L'anno scorso era stato molto alto: 7,3%, poi ricalcolato all'8,1%.Quest'anno si abbasserà, e istituti come l'Istat e la Banca d'Italia stimano che potrebbe essere tra il 5,5% e il 6%. Stando alle anticipazioni del Sole 24 Ore sulle cifre della nuova rivalutazione, quindi, questi dovrebbero essere gli aumenti degli assegni pensionistici nel 2024:
- l'assegno salirà del massimo possibile, ovvero il 100% del tasso d'inflazione (tra il 5,5% e il 6%), per chi prende fino quattro volte l'assegno minimo lordo, quindi per le pensioni fino a 2.255 euro circa.
- l'assegno salirà del 90% del tasso d'inflazione per chi prende tra quattro e cinque volte l'assegno minimo, quindi per per le pensioni tra 2.255 euro e 2.820 euro circa.
- l'assegno salirà del 53% del tasso d'inflazione per chi prende tra cinque e sei volte l'assegno minimo, quindi per per le pensioni tra 2.820 euro e 3.380 euro circa.
- l'assegno salirà del 47% del tasso d'inflazione per chi prende tra sei e otto volte l'assegno minimo, quindi per per le pensioni tra 3.380 euro e 4.500 euro circa.
- l'assegno salirà del 37% del tasso d'inflazione per chi prende tra otto e dieci volte l'assegno minimo, quindi per per le pensioni tra 4.500 euro e 5.640 euro circa.
- Infine, l'assegno salirà del 22% del tasso d'inflazione per chi prende oltre dieci volte l'assegno minimo, quindi per per le pensioni al di sopra dei 5.640 euro circa.
Le differenze rispetto al 2023 sono due. Nella fascia tra quattro e cinque volte l'assegno minimo, la rivalutazione sarà pari al 90% dell'inflazione e non più all'85%, con un lieve aumento. Invece nella fascia più alta, delle pensioni da oltre 5.600 euro al mese, la rivalutazione passerà dal 32% al 22% dell'inflazione. Un taglio piuttosto deciso di dieci punti.