434 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Pensioni e sviluppo: Silvio tra l’incudine e il martello

Il Governo è al bivio. L’aut aut europeo («risposte» e «rassicurazioni», perché «l’Italia è in pericolo, ma il Paese è il pericolo per tutta l’Europa») non dà scampo a Berlusconi che propone di allungare l’età pensionabile a 67 anni. Ma la Lega dice no: «Le pensioni non si toccano».
A cura di Biagio Chiariello
434 CONDIVISIONI
il governo al bivio berlusconi propone di ritoccare eta pensionabile ma bossi dice no

Tira brutta aria a Palazzo Chigi. Non che fosse una novità, ma mai come in questo periodo, in cui anche l'Europa ci tratta con sufficienza, si capisce quanto il premier rischi. Da un lato l'aut aut di Bruxeless insaporito dai sorrisini ironici dell'accoppiata Sarkozy – Merkel alla domanda di una giornalista che chiede dell’affidabilità di Berlusconi, dall'altro la riluttanza della Lega ad approvare interventi decisivi sulle pensioni.

Dopo che il decreto sviluppo è slittato di settimana in settimana, nonostante le pressioni di Confindustria («Non facciamoci commissariare continuamente dall’Unione europea,» erano le parole di Emma Marcegaglia solo due giorni fa in occasione del 26° convegno dei Giovani imprenditori di Capri), alla fine, inesorabile, è arrivato l'ultimatum europeo: l’Italia ha solo tre giorni – entro ,quindi, il vertice europeo di mercoledì – per creare un impianto organico di leggi che risistemi i conti pubblici e che rilanci la crescita. Anche perché, secondo il presidente della Commissione europea Manuel Barroso, «non solo l'Italia è in pericolo, ma il Paese è il pericolo per tutta l'Europa». Insomma, veniamo equiparati alla Grecia.

Così si ritorna a parlare (seriamente) di sviluppo, nonostante il tema, sia quanto mai indigesto per la maggioranza. Si torna a parlare di quelle misure che il Cavaliere avrebbe voluto prendere da tempo ma che, "per colpa di altri", era stato impossibile varare.

Berlusconi ha convocato in tutta fretta un vertice straordinario del CdM, nel quale si discuterà dell’opportunità di inserire nel decreto sviluppo l’allungamento dell’età pensionabile a 67 anni.

Eh già, le pensioni. Qualcuno ricorderà che il primo Governo Berlusconi, cadde proprio perché Bossi pose il veto alla riforma delle pensioni. E sulla proposta di intervento sul sistema previdenziale lo stesso Senatùr aveva già minacciato la crisi di governo lo scorso agosto. Oggi il rischio si ripropone perché permane il niet padano. «La Lega è sempre stata contraria all’ipotesi di ridiscussione dell’età pensionabile. Abbiamo fatto le nostre proposte alternative. Di questa questione ne discuterà il Consiglio dei ministri» fa sapere Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega Nord alla Camera. «Adesso basta. È arrivato il momento di smetterla di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori e dei pensionati», ha aggiunto il vicepresidente del Senato, Rosi Mauro.

Il Governo è, dunque, al bivio. Il diktat europeo non dà scampo. Silvio deve fare delle scelte.

Oltre alle pensioni, l'altra misura che potrebbe essere esaminata dal Consiglio dei ministri di oggi è la cessione degli immobili pubblici. Una sorta di “saldi di Stato” che sa già di ultima spiaggia (come accaduto già ai cugini ellenici in primavera).

434 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views