Pensioni, Draghi: “Ho sempre detto che non condivido Quota 100, non verrà rinnovata”
Il presidente del Consiglio chiude definitivamente la porta a Quota 100. Uno dei nodi più difficili della discussione sulla legge di Bilancio, che in questi giorni ha monopolizzato l'attenzione del governo che ha delle scadenze da rispettare, deve ancora venire al pettine. Mario Draghi non si sbottona particolarmente sulle ipotesi che sono circolate in questi giorni, da Quota 102 a Quota 104, con una parte di maggioranza che invece vorrebbe una selezione più marcata e non un semplice scivolo per evitare il ritorno secco alla legge Fornero. Insomma, la partita sembra ancora molto aperta, con la Lega che preme per una misura più simile possibile a quella Quota 100 che varò al tempo del primo governo Conte.
Draghi, rispondendo alle domande nella conferenza stampa dopo il Consiglio europeo, non ha voluto anticipare nulla: "Il tema pensioni è oggetto di discussione della legge di Bilancio che presenteremo nella settimana che viene", ha spiegato il presidente del Consiglio. "Ho sempre detto che non condividevo Quota 100", che "ha una durata triennale e non verrà rinnovata". Secondo Draghi, a questo punto, "quello che occorre fare è assicurare una gradualità nel passaggio a quello che era la normalità".
Il presidente del Consiglio è stato chiaro: "È questo l'oggetto della discussione", come tornare alla normalità prima di Quota 100 senza creare uno scalone troppo ampio tra chi riuscirà ad andare in pensione entro quest'anno e chi invece dovrà andare dal 2022. "La legge non verrà rinnovata per altri tre anni – ha ribadito Draghi a chi ancora spera che si possa proseguire con Quota 100 – però allo stesso tempo bisogna essere graduali". Appuntamento rimandato, però, almeno per il momento: "I dettagli verranno resi noti nel corso della legge di Bilancio", ha concluso il presidente del Consiglio.