Pensioni, contratti, energia e Ponte: come vuole cambiare la manovra il governo
Quattro emendamenti per aggiustare la manovra, dettati direttamente dal governo, che continua con la sua linea di gestione della legge di Bilancio: blindata era e blindata rimane. Perciò la maggioranza si troverà ad approvare le modifiche volute da Chigi, senza poter toccare in altro modo il testo. D'altronde ci aveva provato la Lega qualche settimana fa, salvo ritirare in fretta e furia gli emendamenti con tanto di mea culpa pubblico del povero senatore Romeo, che aveva dovuto dire di non aver capito la linea – difficilmente fraintendibile – dell'esecutivo. La conferenza stampa era stata rivelatrice: tutti gli esponenti del governo intervenuti hanno detto che la manovra sarebbe stata approvata senza emendamenti. E mentre il Parlamento ha spostato i suoi occhi sul decreto Anticipi – dentro cui sono entrate una serie di misure che sarebbero potute finire nella manovra, dall'Iva sulla chirurgia estetica alla proroga dello smart working – il governo ha deciso cosa modificare.
I quattro emendamenti, che verranno presentati nei prossimi giorni, affronteranno quattro temi: "Pacchetto sicurezza-difesa, previdenza anche in riferimento al settore della sanità, enti territoriali e temi legati agli investimenti, fra cui il Ponte sullo Stretto e le infrastrutture", ha annunciato il senatore Gasparri, capogruppo di Forza Italia. Nella timeline del governo, inoltre, le modifiche dovrebbero essere presentate e approvate entro la prossima settimana, in modo da far passare il testo in Aula – per il via libera dell'Assemblea – entro il 18 dicembre. Poi la manovra passerà alla Camera, dove dovrà essere approvata in seconda lettura entro la fine dell'anno. Il tutto tenendo conto anche del fatto che le opposizioni hanno presentato migliaia di emendamenti, che dovranno essere comunque discussi.
Tornando ai quattro emendamenti del governo, per delle minime modifiche alla manovra, saranno i seguenti: la revisione del calcolo delle pensioni per il personale sanitario, eliminando – in sostanza – la penalizzazione per quelle di vecchiaia; la copertura dell'accordo sindacale con le forze di polizia sul rinnovo dei contratti; un fondo per ristorare le Regioni dei costi dell'energia e della penalizzazione arrivata con il rinnovo delle trattenute Irpef; una rideterminazione dei costi del Ponte sullo Stretto, nella distribuzione tra Stato e Regioni.