Pensioni, congedo parentale, Pos e contanti: come e perché il governo può cambiare la manovra
Giorgia Meloni rivendica e difende la sua prima manovra economica da presidente del Consiglio. Certo si può migliorare e si sarebbe potuto fare di più in una situazione differente, ma a condizionare la scrittura della legge di Bilancio è stata la carenza di risorse. Perciò ai sindacati risponde netta: molte richieste sono condivisibili, ma abbiamo dovuto fare delle scelte perché i fondi per far tutto non c'erano. E soprattutto Meloni difende anche le misure – le più discusse – sulla cancellazione dell'obbligo del Pos sotto ai 60 euro e sull'innalzamento del tetto al contante: "Sono misure di buon senso, non danno segnali di lassismo sull'evasione fiscale". Alcune cose, però, potrebbero cambiare.
Per la manovra si apre la fase di discussione parlamentare, che durerà fino all'approvazione di Camera e Senato entro il 31 dicembre. Alla commissione Bilancio di Montecitorio sono già stati presentati oltre tremila emendamenti, che dovranno essere esaminati e votati. Di questi oltre seicento arrivano dai parlamentari dei partiti che compongono la maggioranza di governo. Insomma, sulla manovra c'è ancora da fare e diverse cose potrebbero cambiare. L'impianto resta quello, ma c'è apertura su alcuni punti più discussi. La stessa presidente del Consiglio, per agevolare il lavoro del Parlamento, sta riflettendo sull'istituzione di una cabina di regia guidata dal ministro Lollobrigida.
Una prima novità dovrebbe riguardare Opzione donna: lo scivolo pensionistico è stato fortemente limitato, inserendo alcune categorie specifiche come sbarramento all'accesso. Si va verso un ripensamento, o quantomeno una proroga a termine della misura così com'è. Sempre sulle pensioni potrebbe esserci un ritocco verso l'alto della rivalutazione delle minime, come chiesto con forza da Berlusconi e i suoi. Il mese in più di congedo parentale all'80%, invece, dovrebbe essere esteso anche ai papà.
Per quanto riguarda, invece, le misure su Pos e contanti, Meloni pochi giorni fa ha detto che la soglia potrebbe essere più bassa. Su questo, però, difficilmente ci saranno novità: scorrendo gli emendamenti della maggioranza appare evidente che nessuno ha intenzione di toccare quella norma. Certo, a meno che non arrivino indicazioni da Bruxelles. D'altronde un po' tutti gli osservatori stanno indicando la misura come non in linea con le condizioni del Pnrr. Intanto Meloni tira dritto. Per ora.